Dopo il Partito dell’Amore, il Partito della Bellezza (con Sgarbi!), l’Alleanza Monarchica, il Partito Pirata Italiano e la Lega, che cosa mancherà mai alla politica italiana?
Semplice: il partito dei coglioni di fatto, un vuoto presto colmato dal Popolo della Famiglia, fondato da Mario Adinolfi per farsi riconoscere meglio. Non a caso il suo “giornale” La Croce ne ha riportato la notizia in “esclusiva”, in quanto unico periodico che ha dato risalto allo storico momento. Di questo si tratta infatti, perché il clone disastrato di Giuliano Ferrara vuole finalmente una approvazione ufficiale per la sua coglionaggine.
Si sa, il mondo è pieno di coglioni e così anche la politica, ma una ratifica istituzionale porrebbe fine alle troppe ambiguità che confondono gli elettori. Chi sarà il più coglione? Salvini? Renzi? Alfano? Giovanardi? Gasparri? Un enigma senza fine.
Qui ci vuole un certificato che tolga ogni dubbio, un documento inoppugnabile che vada oltre i soliti appellativi. Omofobo, fascista, bigotto leccaculo non bastano più, perciò se vi capita di incontrare Adinolfi, chiamatelo coglione, sarà contento di sapere che lo avete riconosciuto.