Giubileo Straordinario, Family Day, otto per mille, viaggi intercontinentali, crociate mediatiche, cosa non si fa per risollevare l’azienda in crisi di vocazioni! Il tentativo di restaurazione del Medio Evo da parte della Vaticano Spa è sempre più vicino al successo.
Ma non sono più sufficienti i soldi delle vecchiette allettate dalla promessa del paradiso, né quelli dei segaioli che temono le fiamme dell’inferno. Qui ci vuole una mossa risolutiva, un colpo da maestri dell’arretratezza culturale che restituisca alla Santa Sede il ruolo di epicentro della superstizione intimidatoria. Qui ci vuole… Padre Pio, quello vero in barba e formaldeide, l’icona della scaramanzia cattolica riesumata nel 2008 per il piacere dei feticisti delle stimmate. Proprio costoro hanno affollato la capitale come bacarozzi attorno a una carcassa, peraltro ben conservata, riempiendo le casse degli operatori della fede.
Sembra inoltre che la Regione Puglia abbia stanziato circa 100mila euro per la gita dello stregone impagliato. Le magiche spoglie del frate disturbato hanno la funzione di riportarci indietro nel tempo e di poter assistere non tanto all’esposizione di un cadavere sotto vuoto, bensì a una riunione di sprovveduti, analfabeti, ignoranti, zotici, ipocriti, bacchettoni e inquisitori. Tutti insieme, proprio come nel Medio Evo.