La prugna, chiamata anche susina, è il frutto di un albero, il prugno, che ha origini asiatiche, specificatamente della zona del Caucaso.

Le aree di maggiore produzione a livello mondiale sono l’Europa, la Cina e gli Stati Uniti, da dove provengono le celebri prugne della California. In Italia, le regioni dove le susine vengono maggiormente coltivate sono Campania, Emilia Romagna, Marche, Lazio, Abruzzo, Piemonte e Trentino Alto Adige. Normalmente si parla di susine intendendo i frutti freschi e di prugne riferendosi ai frutti essiccati. La varietà di prugna più famosa è sicuramente quella californiana, le cui proprietà sono universalmente note.

Il prugno assume, a seconda del contesto culturale di riferimento, diversa valenza. Particolare interesse assume nell’ambito delle culture dell’estremo Oriente, presso le quali viene spesso raffigurato in molti dipinti e diviene oggetto quindi di varie opere d’arte. In base a diversi punti di vista questo albero può essere considerato un simbolo della primavera, ma anche della stagione invernale, perché fiorisce proprio alla fine dell’inverno. Come simbolo della primavera indica il rinnovamento connesso a questo periodo dell’anno e, in senso più lato, la giovinezza che è in procinto di mettersi in evidenza e di aprirsi al mondo. Il prugno è anche il simbolo della purezza. I fiori dell’albero in questione possono anche essere messi in rapporto con l’immortalità. In Oriente, infatti, sono in vigore delle credenze, secondo le quali gli immortali si nutrono proprio dei fiori di prugno. In Giappone viene considerata una pianta propiziatrice di fortuna. Secondo gli Indiani Pawnee dell’America del Nord la fecondità è rappresentata dal prugno selvatico.

Da un punto di vista fitoterapico, le prugne, grazie all’elevato contenuto di sali minerali,aiutano a reintegrare i minerali e sono un valido aiuto contro la stanchezza. La polpa è ricca di sostanze antiossidanti quali flavonoidi e polifenoli utili per combattere i radicali liberi. La prugna a buccia gialla è quella con il più elevato contenuto di fibre, mentre la prugna a buccia rossa è la più ricca di antiossidanti. Secondo uno studio condotto dall’equipe del Dott. Bahram Arjmandi, della Florida State University di Tallahassee (USA) e pubblicato sul British Journal of Nutrition, le prugne secche aiutano a prevenire losteoporosi nelle donne in menopausa. Le prugne secche sono più ricche di nutrienti, ma hanno un potere calorico oltre 4 volte superiore  rispetto alle prugne fresche. La nota proprietà lassativa è utile in caso di stipsi e intestino pigro. Svolgono un’azione protettiva nei confronti del cuore. Il potassio presente nelle prugne regola il pompaggio del sangue. Questo frutto è ottimo per i diabetici perché regola la quantità di zucchero nel sangue.

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