Frutto tipico dell’estate, l’anguria, (Citrullus Vulgaris), appartiene alla famiglia delle Cucurbitaceae, il suo frutto è molto voluminoso dalla forma sia rotonda che ovale e può superare il peso di venti chilogrammi.
Le prime notizie riguardanti la coltivazione dell’anguria risalgono a circa 5.000 anni fa, in Egitto, dove, a tal proposito, sono stati rinvenuti preziosi geroglifici che testimoniano la veridicità di tale notizia; le origini della pianta, stando alla testimonianza del famoso esploratore Livingstone, paiono però essere africane. Secondo la religione egizia il cocomero, nascendo dal seme del dio Seth, divinità del deserto e dei morti, veniva spesso deposto nelle tombe dei faraoni come forma di sostentamento per l’aldilà. I nobili lo offrivano agli ospiti in visita quale ristoro dalle fatiche e dalla sete. Nella Bibbia è scritto che gli Ebrei, nel deserto del Sinai, rimpiangevano i cocomeri mangiati in Egitto.
Questo frutto è celebrato in famosi quadri di grandi maestri come Caravaggio o Matisse. Fin dall’antichità ha avuto diversi nomi: cocomero e anguria sono quelli più popolari. Cocomero deriva dal latino “citrullus vulgaris”, mentre anguria dal greco “angurion”, nomi dalla origine diversa ma dallo stesso significato: cetriolo. Secondo una leggenda, per la sua forma di palla, è stato uno dei primi strumenti di gioco degli dei. Fu introdotta in Europa a partire del XIII secolo con l’invasione dei Mori.
L’anguria più insolita viene oggi dal Giappone, in particolare dalla regione Zentsuji, dove i produttori fanno crescere le angurie all’interno di contenitori quadrati ricavandone dei frutti cubici facili da impilare e trasportare.
Esiste anche un’arte, il watermelon carving, ovvero l’intaglio dell’anguria, celebrato dal 2006 a Praga durante il Melounovy Festival: si tratta di una vera e propria galleria dove artisti di tutto il mondo lavorano le angurie intagliandole e ricavandone delle splendide sculture.
Da un punto di vista fitoterapico, l’anguria, grazie all’elevata presenza di acqua, aiuta a mantenere la corretta idratazione durante le giornate più calde e protegge la pelle da un’eccessiva esposizione ai raggi UVA. La citrulina, una sostanza presente in questo frutto, aiuta a combattere l’ipertensione e a proteggere cuore e arterie. Il consumo di anguria può inoltre contribuire a migliorare la qualità del sonno. Mangiare un paio di fettina di anguria dopo cena può stimolare nell’organismo la produzione di serotonina, per via del suo contenuto di carboidrati. Grazie alla presenza di vitamina B6 e di magnesio, l’anguria è un frutto altamente energetico anche se ipocalorico. Grazie all’assoluta assenza di grassi, infine, è uno degli alimenti più efficaci per contrastare e combattere gli inestetismi della cellulite.