Swiss Champion Libiamo nei Lieti Calici dei Cani di Gioia con il proprietario Graziano Lo Monte

“Non sono stato io a sceglierlo, è il cane che ha scelto me!” Quante volte ho udito questa fase da proprietari adoranti e disperati! E ne vanno anche fieri, sottintendendo che loro hanno “rispettato” il cane, al punto da conferire a lui il privilegio della scelta. Eh, no, è qui l’errore! Perché si tratta di una responsabilità, non di un privilegio, è questo che non si è capito! .

Chi si lascia scegliere dal cane è una persona che ha lasciato fare al boss del branco/cucciolata, quello col carattere più forte, più sicuro, quello che arriva per primo, baldanzoso, coda alta, salta addosso, gratta, mordicchia o lecca le mani, ringhia e vuole le attenzioni per sé, quello fra tutti che possiede la tempra più dura. Io ho scelto consapevolmente cani così: sapevo come inserirli nel branco e come conquistare il loro rispetto.

Ma tu, amico mio, se non sai cosa sia la tempra, se non conosci le strategie  cognitive di regressione gerarchica e scegli il cane in base alla sua iniziativa, è evidente che non sei un esperto: buona fortuna! Purtroppo raramente va bene.

In genere chi si fa scegliere poi si fa addestrare a dovere dal cane, sempre a causa di un malinteso senso di rispetto per il cane. Così avremo un umano che in qualche caso diventerà un portiere d’albergo (pronto ad aprire e chiudere porte per far entrare o uscire il cane ogni volta che ne ha voglia: si accomodi, signore!), un dispenser di cibo a richiesta per un cane obeso, un ospite in casa sua e nel suo letto che diventa la cuccia del cane ringhioso, dove lui può entrare solo se il cane glielo concede. In qualche altro caso avremo cani che impartiscono qualche dura lezione ai proprietari insubordinati, magari con un bel morso, cani che poi, visto che la tattica funziona,  imparano a strumentalizzare l’aggressività, cani che purtroppo possono diventare pericolosi e che sono ad alto rischio abbandono. Non accade sempre, certo. Ma spesso, molto spesso.

Il cane vi deve piacere, ma non scegliete il cane secondo la razza di moda, la tonalità di colore del mantello, o le macchie, o la simpatia! Scegliete piuttosto un allevatore che sappia di etologia e che concordi con voi la scelta più opportuna. Se l’allevatore vi nega un cane per le sue attitudini e vi spiega che quel cane non fa per voi, motivando la sua scelta, quello è un allevatore che sta facendo gli interessi del cane e i vostri.

Quando io cedo i miei cuccioli, dopo averli osservati per due mesi, so bene chi è il capopopolo e chi è il più morbido di tempra, ma li faccio anche testare da un estraneo esperto per confermare se ci ho visto giusto, e quando viene fuori il quadro delle attitudini, solo allora decido l’abbinamento CANE- FAMIGLIA. Perché secondo l’esperienza, le vocazioni, le aspettative e la composizione della famiglia, io devo trovare il cucciolo giusto per quella famiglia che ha bambini in tenera età, o nella quale vive un anziano, o un disabile, per la famiglia con scarsa o nulla esperienza, o per la famiglia che ce la può fare a gestire un cane di tempra dura. Me ne faccio carico io di questa bella responsabilità. Se le cose poi andranno male, saprete con chi prendervela!

E dopo questo… come cantava il Faber: CONTINUERAI A FARTI SCEGLIERE, O FINALMENTE SCEGLIERAI?
www.canidigioia.it

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