Si sono tenuti ieri a Roma tre incontri con i vertici delle direzioni della giustizia telematica (amministrativo, civile e tributario) per il coordinamento dell’interlocuzione fra l’Avvocatura e le istituzioni impegnate nello sviluppo e nell’avvio delle relative piattaforme telematiche.

A questi incontri hanno partecipato  il CNF con la consigliera Carla Broccardo e alcuni componenti del gruppo di lavoro della F.I.I.F (Fondazione CNF per l’innovazione forense), con l’obiettivo di  assicurare sia la semplificazione dell’utilizzo dei sistemi informatici, necessari allo svolgimento dell’attività difensiva sempre più orientata all’impiego della telematica, sia il contributo dell’Avvocatura alla necessaria, e non più rinviabile, opera di razionalizzazione normativa.
Ciò anche per evitare il replicarsi di pronunce giurisprudenziali illegittimamente “punitive”, come quella del Tribunale di Milano  che ha sanzionato ad una ingente condanna la parte che non aveva depositato la cd “copia di cortesia” di un atto regolarmente depositato in via telematica, provvedimento stigmatizzato dalla stessa presidentessa del Tribunale di Milano che in una lettera al Ministero e agli Uffici ha dichiarato che “appare incompatibile il ricorso a sanzioni processuali pecuniarie, a fronte di difficoltà e incertezze applicative connaturate alla realizzazione di un intervento così ampio e innovativo” come il processo civile telematico.

In merito alla riunioni e nello specifico:
Processo amministrativo. E’ stata rappresentata l’importanza di conoscere senza ritardo il contenuto delle disposizioni tecniche che regolamenteranno il processo amministrativo telematico e che sono ora al vaglio delle autorità competenti;

Processo civile. All’incontro operativo presso il Ministero di Giustizia, il CNF e la F.I.I.F. hanno ribadito l’impegno a portare avanti l’attività di ricognizione delle prassi che si sono diffuse e avviare, unitamente agli altri interlocutori, l’elaborazione di Linee Guida Nazionali volte non solo a scongiurare il ripetersi di abnormi interpretazioni dei protocolli dalle quali è scaturita l’assurda pronuncia giurisprudenziale del Tribunale di Milano ma anche ad agevolare nuove tecniche di redazione degli atti difensivi che non possono prescindere, oggi, dalle conoscenze dei requisiti tecnici ammessi. Resta la consapevolezza che, oltre all’impegno sui profili prettamente giuridici del processo civile telematico, debba esserci sia un forte investimento sugli aspetti strutturali (come per es. rete internet e assistenza) sia un controllo sull’effettiva applicazione, negli uffici giudiziari, di quanto disposto, ad esempio, ma non solo, dalla circolare del 28 ottobre 2014 (adempimenti di cancelleria conseguenti all’entrata in vigore degli obblighi di cui agli artt. 16 bis e sgg. d.l. 179/2012 e 90/2014) ad oggi disattesa in molti Tribunali.

Processo tributario. In attesa anche in questo ambito dell’emanazione delle regole tecniche (dopo i prescritti pareri delle autorità competenti) è stata convenuta l’apertura di un’area di test per poter approfondire gli aspetti pratici e le eventuali criticità che l’Avvocatura potrà tempestivamente segnalare dando il proprio contributo alla risoluzione e al sicuro avvio. Il CNF ha ribadito la disponibilità a partecipare a progetti formativi, anche attraverso la rete ordinistica impegnata da tempo nella formazione specifica sul processo civile telematico.

Apprezzamenti sono stati espressi dalle Istituzioni circa l’iniziativa e la presenza del CNF, che ritiene che  solo una  interlocuzione propositiva e un serrato confronto fra i soggetti coinvolti nell’avvio di questi progetti potrà condurre agli auspicati risultati di efficienza, risparmio e semplificazione dell’attività di difesa anche nella giurisdizione telematica. 

Di Golem

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