Anche se l’inverno, speriamo, sta finendo, ancora sono presenti le malattie da virus influenzale o parainfluenzale, che fanno la loro comparsa già dal mese di ottobre e che spesso ci infastidiscono per lunghi periodi seppur giunta la stagione più mite.
Chi ha fatto prevenzione con i farmaci omeopatici di solito si ammala di meno, ma soprattutto ha una ripresa dello stato di buona salute più rapida.
Per chiarire il concetto di prevenzione omeopatica dobbiamo precisare che in realtà esistono due tipi di prevenzione: una, che potremo definire generica e l’altra invece specifica, cioè individualizzata.
La prima, che può essere suggerita anche dal nostro farmacista di fiducia non richiedendo particolari nozioni mediche e che anche io prescrivo ai soggetti tendenzialmente in buona salute, consiste nell’assunzione a partire dal mese di ottobre fino a marzo di 3 farmaci omeopatici da prendere secondo un preciso protocollo: il primo contiene fegato d’oca selvaggia, il secondo è un complesso di sostanze che stimolano il sistema immunitario ed infine l’ultimo è Influenzinum, disponibile in varie diluizioni, contenente il ceppo influenzale responsabile dell’epidemia dell’anno in corso, isolato e preparato mediante metodologia omeopatica, come i primi due.
Questi 3 omeopatici assunti con cadenza precisa e puntuale possono essere assunti in tutte le età della vita.
La prevenzione individualizzata invece si avvale di quello che definiamo il farmaco di “terreno” del paziente, cioè l’omeopatico che è il più simile al complesso psiche-soma e al modo di fare malattia del singolo individuo. Così facendo infatti si potrà stimolare molto più efficacemente la capacità reattiva del soggetto poiché si spingeranno quegli organi e tessuti che maggiormente necessitano di un “aiuto”.
Si personalizza in tal modo la prevenzione o per meglio dire si fa della “vera”omeopatia, giacché solo assumendo il “proprio” farmaco omeopatico si può ottenere un risultato ottimale.
Ricordiamo infatti che una delle funzioni principali della medicina omeopatica ed allopatica, se non la più importante, è rappresentata dalla prevenzione delle malattie, non solo di quelle invernali, di cui abbiamo trattato fin qui, ma prevenzione a 360°. Tanto più riusciremo a stimolare l’energia, la reattività del singolo individuo, tanto meno egli si ammalerà.
Raffreddore, febbre, tosse, dolori diffusi, spesso sono questi i sintomi più diffusi che durante l’inverno ci troviamo a dover affrontare. Sintomi che saranno più o meno gravi a seconda dell’intensità della malattia e della reattività del paziente. Alcuni infatti aspettano con pazienza che il malanno passi da solo, perlopiù contrari ad assumere qualsiasi farmaco, altri invece prenderebbero qualsiasi cosa pur di stare bene nel giro di poche ore! Bene, la medicina omeopatica certamente può venire incontro anche alle esigenze di questi ultimi. La maggior parte di voi che non ha dimestichezza con l’omeopatia ora starà pensando: la dottoressa dice corbellerie affermando che i miei sintomi in poche ore miglioreranno, ovviamente tira l’acqua al suo mulino!
No, è la semplice e pura verità, infatti quando l’omeopatico è ben scelto, cioè quello più simile sia alla persona che ai sintomi, che definirò influenzali per comodità, ebbene nel giro di poche ore la sintomatologia si attenua fino a scomparire del tutto.
Questo risultato, che coloro che si curano con l’omeopatia ben conoscono, è riproducibile per moltissime malattie acute, mentre per quelle ad andamento cronico il discorso è un po’ diverso.
In questo caso infatti bisogna usare dei farmaci che devono agire più in “profondità”, dobbiamo trattare infatti il famoso “terreno” del paziente, quasi come a riportare le lancette dell’orologio biologico in dietro nel tempo, quando il nostro organismo era in grado di avere abbastanza energia per difendersi autonomamente dagli insulti patologici.
Tale percorso terapeutico, immaginatelo come se volessimo togliere i vari strati di buccia ad una cipolla, richiede ovviamente tempo, che sarà diverso e perciò non pronosticabile all’inizio di una cura, poiché dipenderà oltre che dalla gravità della patologia stessa, dalla reattività del singolo individuo al farmaco omeopatico.
Per tornare dunque ai cosiddetti sintomi influenzali, saranno curati sia con rimedi “unitari” che con “complessi” ed ambedue le tipologie terapeutiche porteranno ad una rapida risoluzione del malanno.
Non ci credete? Allora provate a farvi consigliare da un medico omeopata i vostri farmaci in caso di sintomi influenzali e sono certa mi darete ragione…