“Il parere della Commissione Giustizia della Camera sullo schema di decreto ministeriale sul regolamento per il conseguimento e il mantenimento del titolo di avvocato specialista segna qualche positivo passo avanti, ma altre criticità permangono, con il rischio che ci sia nuovamente un intervento dell’Authority sulla concorrenza, in relazione alla eccessiva concentrazione del nuovo mercato della formazione dell’avvocato specialista”.
Lo dichiara il segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense Ester Perifano.
“Col parere parlamentare – continua Perifano – è stato attenuato uno dei punti che maggiormente risultava di difficile attuazione, e dunque la riduzione da 50 a 20 incarichi annuali per ottenere e mantenere il titolo di avvocato specialista è positivo. Del resto è una scelta di buon senso, perché vi sono ambiti giuridici che costituiscono, per definizione, settori di nicchia. Non è difficile cogliere la differenza numerica del rapporto degli avvocati che discutono cause inerenti il diritto internazionale con la stragrande maggioranza di quelli impegnati ogni giorno sul civile”.
“Ciò che il parere non sana del regolamento – sottolinea ancora Perifano – è l’aspetto della formazione per il conseguimento dei titoli di specializzazione e del successivo, necessario aggiornamento, in quanto il mercato è ancora troppo accentrato nelle mani di pochi protagonisti, i quali potranno, sostanzialmente, operare in regime di ingiustificato vantaggio. La conseguenza è facilmente prevedibile, perché per effetto della limitatissima concorrenza i costi del titolo di specializzazione e del suo mantenimento saliranno, a discapito in primo luogo degli avvocati più giovani. Ancora poi rimangono criticità in merito all’individuazione di alcune delle aree di specializzazione, lasciate in una certa vaghezza identificativa: ad esempio, nel penale vi sono settori importanti come il penale tributario, il penale amministrativo, il penale ambientale, ma di queste realtà – che già esistono e che impegnano gli avvocati in cause importanti e anche di largo interesse pubblico – non vi è traccia nel regolamento e nemmeno nel parere”.
“Auspichiamo – conclude Perifano – che il Ministero della Giustizia dimostri comunque sensibilità nei confronti dei pareri del Parlamento e vari al più presto un regolamento che potrebbe essere molto utile per lo svolgimento della professione di avvocato”.