Matteo Renzi, il Premier in ammollo, mercoledì 8 ottobre, ha chiesto al Senato la “fiducia” in bianco e il Senato, prontamente, gliel’ha votata. Sul Job Acts in generale e sull’abolizione dell’articolo 18 in particolare, la sinistra PD ha sventolato l’ennesima bandiera bianca.

Tutti, uno dopo l’altro, prima o poi si arrendono alla forza travolgente di Camicia Bianca. Il che resta inspiegabile forse più dei misteri di Fatima. Come è possibile che un ragazzotto di provincia, uno di quelli che a scuola prendevano gli schiaffi sul collo, un tontolone di boy scout, un “Dentone” alla Alberto Sordi, un precoce concorrente di telequiz, riscuota tanto successo? Semplice. Questo è e sarà sempre un Paese democristiano, il regno incontrastato di Don Abbondio, la patria del gattopardesco cambiare tutto per non cambiare nulla. Un esempio su tutti, che dimostra come anche un Alfano, al pari di un orologio rotto, possa segnare l’ora esatta almeno una volta nella vita. Questione nozze gay.

Alcuni Comuni riconoscono, con appositi registri, i matrimoni tra omosessuali celebrati all’estero. Alfano, da Ministro dell’Interno, ordina ai prefetti di cancellare quei registri. Putiferio delle associazioni per i diritti degli omosessuali con relative accuse di omofobia al Ministro. Ora, dando per scontato che Alfano sia omofobo, razzista e nemmeno tanto intelligente, stavolta aveva ragione. Le decisioni in ambito etico spettano al Parlamento, allo Stato Centrale e non possono essere demandate agli Enti Locali. E qui casca l’asino, non Alfano stavolta, ma Renzi e il PD tutto. Il Parlamento e il PDR (Partito Di Renzi) non ci pensano proprio a infilarsi in un voto su tale materia perché dovrebbero schierarsi, prendere una posizione. Votare pro o contro le nozze gay. E quindi dire ai potenziali elettori chi sono e cosa vogliono. In una parola correre il rischio di perdere i voti di qualcuno. Inimmaginabile. E così si resta con un vuoto legislativo su questioni come la fecondazione eterologa, il fine vita, le adozioni gay e tante altre materie spinose, la cui soluzione è demandata troppo spesso alla Magistratura.

C’è poco da fare i Job Acts. Non usciremo mai dalla crisi economica finché la classe politica continuerà a cercare consensi ovunque e comunque e a scambiare la fine delle ideologie con la morte delle idee. Con uno come Camicia Bianca, possiamo starne certi, finiremo tutti in bianco (nel senso di senza soldi), perché la Germania non si accontenterà di un falso Job Acts, vorrà un vero Blow Job!

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