Quanto vale potenzialmente il mercato digitale nei Paesi della Unione europea? 260 miliardi di euro più una spinta- anche a due cifre- all’occupazione.
E’ anche per questo che l’approvazione del nuovo Regolamento europeo relativo a un diritto comune europeo della vendita sarebbe una chance strategica per contribuire a rilanciare la crescita nell’eurozona.
“Ci auguriamo che il percorso per la sua definitiva approvazione si concluda presto perché è uno strumento di semplificazione a disposizione degli operatori del mercato e dei legali”, ha sottolineato il presidente Guido Alpa nel suo intervento al convegno internazionale organizzato oggi a Roma dal Consiglio Nazionale Forense e l’università La Sapienza, con il patrocinio del Parlamento europeo, dal titolo “Towards the completion of the digital single market: The proposal of a regulation on a common european sales of law”.
L’adozione di un diritto europeo comune sulle vendite, per ora applicabile su base “opzionale” (volontà dei contraenti) alle sole vendite di prodotti digitali o in mercati on line, permetterebbe alle imprese e ai consumatori di applicare una disciplina comune nei contratti transfrontalieri superando le diversità delle discipline nazionali e le regole sulla competenza del giudice in caso di contenzioso.
“Il CNF ha seguito l’evoluzione di questo importante testo e ritengo che esso non vìoli il principio di proporzionalità (rispetti agli interessi dei soggetti coinvolti- consumatori, professionisti, imprese) e quello di sussidiarietà, proprio perché opzionale”, ha evidenziato Alpa che ne ha sottolineato anche l’aspetto “sperimentale” verso un diritto privato comune europeo.
Il testo del regolamento è stato approvato in prima lettura dal Parlamento europeo e ora attende un nuovo passaggio nel Consiglio Ue Mercato interno.
Inserita nella lista di asset strategici del Piano d’azione per la crescita della Commissione Ue, il testo del regolamento è anche inserito nel programma di semestre di presidenza italiana alla Unione europea del governo Renzi., anche se è probabile che non sia adottato in tale lasso di tempo.
“ Il Governo italiano sostiene l’approvazione di questo regolamento per il contributo al potenziale di crescita che offre alle PMI nel mercato digitale: infatti in Italia la porzione di mercato on line è ancora molto basso, 20-30%; nonostante ogni 100 cittadini ci siano 60 smartphone che viaggiano su banda larga” ha sottolineato Vito Cozzoli, capo di Gabinetto del Ministero dello Sviluppo economico, intervenuto al convegno.
La commissaria Ue alla Giustizia Martine Reicherts ha dichiarato: “ Stiamo cercando di rafforzare la nostra economia, priorità dell’agenda comunitaria. La politica della giustizia è politica di crescita. Dare ai consumatori la possibilità di scegliere un unico corpo di norme rende più semplice attraversare i consumi. Quanto alle Pmi il diritto europeo comune delle vendite accrescerà le loro opportunità di vendita”.
Da Gianni Pittella (presidente del gruppo S&D del Parlamento europea) e Luigi Berlinguer (past rapporteur a Strasburgo) è arrivato l’appello al Consiglio Ue di chiudere quanto prima il dossier. Che può contare sull’appoggio dell’avvocatura europea tramite il Ccbe (la rappresentanza degli Ordini forensi nazionali a Bruxelles), come ha riferito il suo presidente Aldo Bulgarelli.
Dal rappresentante di Confindustria Antonio Matonti è arrivata una riflessione sul rapporto-a suo avviso non proporzionato- tra le tutele formali inserite nella disciplina Ue nel diritto dei consumatori, che impongono tanti oneri informativi alle imprese, e la spinta effettiva che essa ha avuto sulla crescita del mercato.
Decisamente a favore della adozione di queste nuove regole si è dichiarata Alessandra Moretti, parlamentare Ue del PD componente della commissione giuridica: “è una serie di norme destinata a disciplinare anche i cloud services, l’acquisto di app, i download. In un momento di grave crisi non possiamo perdere l’ occasione di adottare una proposta che mira ad una maggiore integrazione. L’Europa è a un bivio: o si completa l’integrazione oppure si limita l’Europa ad una semplice area di libero scambio” .
Dirk Staudenmayer (della Commissione europea) e Luisa Crisgiovanni, European Consumer Organisation, hanno posto la questione della necessità di aumentare la fiducia dei consumatori negli acquisti on-line.
Per il rappresentante dei consumatori occorre approfondire il fronte delle azioni e delle tutele risarcitorie.
Il vicepresidente del CNF con delega agli affari internazionali, Carlo Vermiglio, chiudendo i lavori ha rinnovato l’impegno a promuovere una legislazione semplice e a tutela dei cittadini nel mercato unico.