L’Antitrust dichiara particolarmente problematiche le previsioni dell’ordinamento forense relative all’esercizio della professione forense in forma societaria, le quali, nonostante il mancato esercizio della delega da parte del governo, rimangono, a suo dire, in contrasto con la disciplina generale in materia di società fra professionisti (legge n. 183/2011) che invece consente la costituzione di società per l’esercizio di attività professionali, anche multidisciplinari, con la presenza di soci di capitale non professionisti, nella misura massima di un terzo dei conferimenti.
In proposito l’Associazione Nazionale Avvocati Italiani fa rilevare che la indipendenza della professione forense, specie nell’esercizio della funzione difensiva, sarà irrimediabilmente violata e disattesa con la presenza di soci di capitale: “Si darebbe così ingresso a possibili partecipazioni di soggetti anche di origine criminale nell’attività forense” ha dichiarato il presidente Anai Maurizio De Tilla.
L’Antitrust insiste inoltre nell’affermare che esistono restrizioni all’esercizio dell’attività degli avvocati contenute nell’articolo 10 del nuovo ordinamento forense il quale introduce una disciplina speciale – in materia di pubblicità – per gli avvocati in contrasto con quella prevista per la generalità dei professionisti dall’articolo 4 del dpr del 7 agosto 2012, n. 137. Secondo l’Antitrust il divieto di pubblicità «comparativa» e «suggestiva» non appare sorretto da alcun motivo di interesse generale o giustificato da specificità proprie dell’attività forense rispetto a quelle delle altre professioni intellettuali.
“Anche qui l’Antitrust sbaglia – ha continuato De Tilla – sul presupposto destituito di ogni fondamento che l’avvocato sia un imprenditore e che la sua attività sia mercantile e assoggettata alle regole della concorrenza commerciale”.
L’ANAI respinge questa concezione che è in contrasto con la funzione che esercita l’avvocato e che è riconosciuta dalla Costituzione (artt. 24 e 111).
Autorità Garante per il Mercato e la Concorrenza – Segnalazione al Parlamento