Praticare speleologia è particolarmente utile per le persone disabili. Nel 2009 in Puglia il team ARGOD ha organizzato un’escursione in grotta con alcuni disabili e i risultati furono stupefacenti.  “Mio figlio Giulio – spiega Dino Di Tullio – che è affetto da una sindrome molto rara e invalidante, com’è sceso in grotta ha manifestato grosse emozioni di stupore, di gioia come se avesse vinto al totocalcio”.

Da quella giornata è nata un’intuizione di quanto sia importante per chi ha delle disabilità l’affrontare la grotta.  La Psicospeleoterapia, così è definita dai grotta 1volontari di ARGOD, http://www.teamargod.it/ può dare strumenti importanti alle persone disabili per credere maggiormente in se stessi. “Nell’andare in grotta si vive un’esperienza fuori dalla propria quotidianità – spiega Angela Nardella psicologa e ideatrice della  Psicospeleoterapia- è già questo un elemento importante, la grotta evoca particolari sensazioni, una sorta di ritorno alle origini. Inoltre questa esperienza nel sottosuolo favorisce l’introspezione, la discesa nel proprio io”.

Qualche anno fa vivevo un periodo difficile della mia vita – racconta Maria Ritoli presidente del Team ARGOD- e ho deciso di praticare speleologia. Questa esperienza in grotta mi fece molto bene e mi diede una bella scossa. Scendere nel sottosuolo e poi risalire e un po’ quello che accade nelle nostre vite, ci sono momenti difficili, si tocca il fondo e poi si risale”. La Psicospeleoterapia per dare stimoli importanti, sia ai disabili, sia a tante persone, a tale proposito la dott. grotta 2Nardella sta elaborando studi e ricerche per modulare una strategia di cura alternativa ai mali psicologici.

“Entrare in grotta è un’esperienza che tutti dovrebbero fare – racconta Costantino ragazzo non vedente- tramite questa giornata di speleologia ho capito che posso fare le cose come gli altri, la natura è fatta anche per le persone che hanno disabilità. Per chi non vede, il sottosuolo è un luogo da scoprire, l’acustica è amplificata, si sente l’origine dell’acqua e si toccano forme che non si trovano da nessuna parte”.  Dal 2012, da cinque speleologi, Matteo Turci, Luca Cuttitta, Alejandra Meda, Andrea Scatolini, Cristiano Ranieri è nata un iniziativa “Diversamente Speleo”  http://www.diversamentespeleo.org/  dove gli esperti portano a grotta 3vivere un’ esperienza in grotta a persone barellate, in sedia a rotelle, con problemi mentali. “Diversamente Speleo nasce tre anni fa-spiega Alejandra Meda per regalare a dei ragazzi disabili una giornata piena di divertimento e soprattutto di emozioni forti, uniche e irripetibili”. Un’iniziativa che si sta diffondendo in tutta Italia, tanti sono i gruppi di speleologi che stanno aderendo da nord a sud.

“Nel sottosuolo si vive una fratellanza, un’umanità –spiega Luca Cuttitta- che in superficie non riusciamo più a vivere. Da una statistica è emerso che gli speleo sono il doppio più felici delle persone normali”.  In molti di questi speleologi c’è una sensibilità profonda, come nel caso di Matteo Turci che lavora in un centro diurno per anziani. Proviamo a scendere nei meandri della terra e forse risaliremo in superficie con la consapevolezza che non ci vuole tanto per essere persone migliori.

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