Ecco quello che è realmente successo all’interno del villaggio azzurro e nessuno ha mai avuto il coraggio di raccontare.
L’Italia ha vinto. La partita con l’Inghilterra. I giocatori hanno giocato a calcio, ognuno ha fatto il suo dovere, ciascuno nel suo ruolo; Sirigu ha parato, Balotelli ha segnato, Pirlo ha smistato gioco. La squadra ha giocato sulle fasce, Candreva ha corso come manco Bruno Conti nell’82, Darmian é stato difensivo e offensivo facendo un ottimo lavoro. Tutti insomma hanno eseguito il loro compitino.
Poi é successo l’imprevedibile, l’incomprensibile, l’inaspettato ma soprattutto indicibile.
Nella notte tra il 14 e il 15 giugno una Oscura presenza si é insinuata nel villaggio azzurro. C’é chi dice abbia approfittato nascondendosi nei tatuaggi di Emma Marrone, chi negli occhiali di Paolo Bonolis. Nessuno mai lo saprà.
Fatto sta (schifo di rima) che l’Oscura presenza ha iniziato la sua opera nefasta.
Si é impossessata innanzitutto della mente di Cesare Prandelli e ha iniziato a ripetergli: Thiago Motta, Thiago Motta, Thiago Motta all’infinito cosí l’inconsapevole e incolpevole ct non ha potuto fare altro che convocare il Nominato.
Subito dopo é passata in quella di Candreva e lo ha convinto: stai male, stai male, sei stanco, non riesci a muoverti e così il poverino é entrato in campo col Costa Rica ed era già spossato alla F di Fratelli d’Italia.
Poi l’Oscura presenza é passata a quella di Mario Balotelli… è passata oltre e ha trovato Antonio Cassano… quindi ha pensato: Non c’è più lavoro per me.
Gli undici poveri inconsapevoli si sono così ritrovati in campo venerdì 20 giugno contro il Costa Rica ma a nulla sono valsi i loro sforzi di andare contro i voleri dell’Oscura presenza. Che nel frattempo aveva trovato il modo di comunicare contemporaneamente con le menti di tutti gli azzurri (c’è chi dice tramite la barbetta di Marco Mazzocchi).
Ha iniziato a ripetere: l’obiettivo è scoppiare il pallone, vince chi lo scoppia per primo… E così Balotelli ha provato inviandolo sulle tribune, Pirlo lanciandolo a cavolo contro il primo costaricano che gli si parasse di fronte. Partita persa e azzurri persi nei meandri della foresta Amazzonica.
Poi è scoppiata la voglia di rivalsa, Prandelli ha annunciato: quando serve l’Italia c’è.
Il povero ct non aveva fatto i conti con l’Oscura presenza che, avendo oramai imparato a comunicare con tutti contemporaneamente, appena sentito il fischio d’inizio della partita Italia-l’Uruguay, ha martellato tutti gli azzurri con il seguente motto: vince chi ha il maggiore possesso palla, vince chi tiene il pallone più a lungo e soprattutto niente gioco sulle fasce, non vi azzardate...
E così gli azzurri hanno obbedito: tiki-taka all’italiana, mentre gli altri menavano, mordevano e segnavano. Ma i nostri prodi niente, imperterriti, come da comando hanno continuato a cincischiare con il pallone, sicuri di portare a casa la partita.
Poi il doloroso risveglio: le regole erano altre! Ma nessuno lo aveva detto loro, miseri e poveri!
L’Oscura presenza prontamente ha lasciato il Brasile, veloce e scaltra come Lupin III per non farsi scoprire da nessuno.
Così, se non ci fosse stato Golem, nessuno avrebbe saputo la verità….
p.s. Il mio maestro di calcio mi ha fatto notare che in Brasile l’allenatore si chiama “selezionatore”, perché per allenare non c’è tempo, per selezionare bene sì… Ma questa è un’altra storia.