FIRENZE.- In occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale, lunedì 12 maggio alla Libreria dei Fratelli Alinari – Fondazione per la Storia della Fotografia di Firenze, è stata inaugurata la mostra virtuale WWItness: diverse perspectives of the Great War, curata dagli studenti del Master in Museologia dell’Istituto Lorenzo de’ Medici presso il Museo Alinari. 160 scatti sono visibili online per un anno sul sito www.wwitnesswar.wordpress.com e raccontano il periodo 1914-1918 dando allo spettatore una nuova prospettiva di quella che era la vita di quei tempi: la Grande Guerra non ha infatti modificato solo i confini, le alleanze di potere e la tecnologia, i suoi effetti sono andati ben oltre il campo di battaglia cambiando la vita di ogni uomo, donna e bambino.
A raccontare ciò che fu sono gli occhi dei soldati nelle trincee, delle donne nei posti di lavoro, delle famiglie e dei civili rimasti a casa. Si mostrerà un angolo alternativo sugli eventi e si darà spazio alle prospettive spesso trascurate di quei gruppi sociali che sono stati direttamente colpiti dagli eventi bellici e che hanno dovuto adattarsi ai mutevoli standard di vita nati dal conflitto mondiale. I visitatori saranno guidati in questo viaggio dalla suddivisione dell’esposizione in 4 sezioni chiamate Ispirazioni internazionali (International Inspirations), Visioni quotidiane (Daily Visions), Cambiamenti di ruolo (Role Changes) e Sangue infetto (Affected Blood). Ogni sezione proporrà una selezione di 40 scatti, 30 dei quali appartenenti direttamente alla raccolta fotografica dei Fratelli Alinari e 10 presi da Wiki Commons (senza copyright). Tutte le fotografie sono state digitalizzate da stampe vintage originali, da negativi o da album fotografici degli Archivi Alinari. Punto di partenza è l’assassinio del 28 giugno 1914 dell’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono austro-ungarico a Sarajevo, evento che ha dato il via alla sanguinosa catena di eventi che ha coinvolto l’intero Globo per quattro anni. Da qui si parte per il continente europeo per poi arrivare sui fronti del Medio Oriente, dell’Africa e della Cina, senza dimenticare il mare e gli scontri aerei. Viene mostrato come l’avanzamento tecnologico ha portato gli uomini ad uscire dalle trincee tanto in voga nel 1914 per farli arrivare direttamente sul campo di battaglia grazie all’utilizzo massiccio di carri armati, mitragliatrici e aerei nel 1919, anno in cui la corsa agli armamenti aveva raggiunto il suo massimo effetto. E poi la vita di chi era rimasto in patria, delle donne, delle famiglie in attesa, come si sono dovuti adattare alla nuova situazione e quali erano le loro prospettive in una quotidianità completamente stravolta. La Grande Guerra ad oggi rimane una delle guerre più letali della Storia, con oltre 100 paesi partecipanti e circa 37 milioni di vittime. A queste rendono omaggio i curatori della mostra Alessandra Bianco, Lisa Marie Davis, Rachael Kmack, Taylor Metzing, Kathryn Minyard, Chelisse Perry, Shontai Pohl e Costantino Spinosa. Il Comitato Scientifico è composto da Massimiliano Pinucci, Emanuela Sesti e Elisa Gradi. Il web design è stato affidato a Alessandra Bianco, Lisa Marie Davis, Rachael Kmack, Taylor Metzing, Kathryn Minyard, Chelisse Perry, Shontai Pohl e Costantino Spinosa.