Penultima giornata di campionato, in ricordo di Vujadin Boskov non si poteva non parlare di filosofia del calcio. Guardando nello stile di vita di squadre, allenatori e giocatori, c’è chi vince per la terza volta consecutiva, chi, pur avendo fatto un campionato strepitoso deve rassegnarsi ad essere l’eterna seconda e chi invece lotta ancora per un posto in Europa.
Diciamo la verità, oramai di questo campionato non frega più niente a nessuno, pochi i nodi ancora da sciogliere (un posto in Europa), si sa chi vince, chi si salva e chi retrocede, mentre tutti sono proiettati al futuro o ai mondiali del Brasile. Gli argomenti da BarSport sono: Mazzarri – rimarrà o no all’Inter? – Spalletti – andrà al Milan? – Che farà Seedorf dopo che Galliani gli ha dato del matto? E Conte? Dove andrà? Davvero a Torino arriverà Montella?
Roma Juve 0-1
Al 94° si realizza la dura legge dell’ex: Osvaldo-spina-nel-fianco realizza la rete e zittisce (nel vero senso della parola l’Olimpico), per il resto le stelle della Roma sono state un po’ troppo a guardare, la filosofia dei giallorossi sembra essere “se non andiamo sulle montagne russe nun ce piace”, mentre quella della Juve è ovviamente “vincere, vincere, vincere”.
Verona Udinese 2-2
La filosofia di Toni è: “io intanto segno, poi magari Prandelli se ne accorge”, mentre per Di Natale non ci sono parole, classe allo stato puro e il pareggio è merito suo. Per tutte e due lo stile di vita è: giochiamo bene che poi qualche risultato arriverà, ma stavolta non più in là di un pari…
Inter Lazio 4-1
Tanta emozione per il grande capitano Zanetti che festeggia il suo addio al calcio dopo 19 anni in nerazzurro tutta la notte. Certo, la gara non inizia proprio bene perché dopo 90 secondi segna la Lazio, ma l’Inter si riprende, partita e risultato. Per i nerazzurri il motto è: arrivare in Europa (in ricordo dei bei tempi che furono). Per i biancocelesti: Noi siamo qui, tutto quello che arriva è bene-accetto.
Atalanta Milan 2-1
La filosofia del Milan potrebbe essere la morettiana frase “continuiamo così facciamoci del male”, giornate sull’otto volante per i nerazzurri, una domenica va bene, una va male e Seedorf oramai ha capito che oltre maggio a Milanello non si va. Fa piacere rivedere il Faraone, finalmente in campo e se per Balotelli la porta è stregata (contate i pali e le traverse) per Brienza no: un gol strepitoso per lui e vittoria che rimane a Bergamo.
P.S. Denis segna su rigore e di nuovo strapazzata al figlio raccattapalle, io dico che il figliolo prima o poi si darà al basket…
Bologna Catania 1-2
Che dire, oramai il Bologna è condannato e la filosofia della squadra per tutto il campionato sembra essere stata proprio “lo famo strano” (il gioco del calcio, ovviamente). Niente più perle di Diamanti e allora addio ai rossoblù. Per il Catania, già condannato alla B, si potrebbe dire: “muoia Sanson con tutti i Filistei”. E così gli etnei si trascinano dietro anche i colleghi bolognesi.
Cagliari Chievo 0-1
Pare brutto citare “bisogna vincere e vinceremo” ma il Chievo se lo impone e vede la salvezza. Per il Cagliari non si può non pensare a “vivi e lascia vivere”; i sardi sono già salvi e non hanno particolari ambizioni: purtroppo si vede e la partita non regala emozioni.
Livorno Fiorentina 0-1
Derby toscano e antipatie ataviche. Tifo livornese contro Giuseppe Rossi, brutta pagina di calcio, altro che fair play o rispetto. Tanto per dire “beccate questa” Rossi entra ed è al solito decisivo. Della partita rimangono brutti momenti e brutte scene che non fanno onore a nessuno. Nessuna filosofia.
Sassuolo Genoa 4-2
“L’importante è segnare un gol più degli altri”, dice l’allenatore Di Francesco ecco allora che con il Sassuolo non ci si annoia, perché per prenderli, di gol ne prende, fortunatamente a volta ne segna uno di più… Salvezza rocambolesca e per questo ancora più bella.
Torino Parma 1-1
A la recherche du Europe perdu è la filosofia del Toro, mentre per Immobile potrebbe essere come ti rovino la fine di campionato: per l’ultima partita, decisiva per l’Europa, lui non ci sarà. Cassano sbaglia un rigore ma fa niente, chissà se Prandelli ci pensa…
Sampdoria Napoli 2-5
A Marassi si gioca solo per l’onore e per onorare il grande Boskov, alla presenza della moglie e della figlia. A proposito di messaggi a Prandelli come non vedere quelli lanciati da Insigne? Dopo sei mesi, torna al gol anche Hamsik che però è costretto a lasciare il campo sostenuto a braccia per infortunio. Bellissima la rete, la prima in campionato, del giocatore polacco della Samp che al solito ha un nome che è un codice fiscale: Wszolek.
La filosofia delle società di calcio italiane sembra essere: se non sono stranieri e col nome strano non li prendiamo.