Esce nelle librerie, edito da Rizzoli, il libro The Pope and Mussolini. The Secret History of Pius XI and the Rise of Fascism in Europe di David Kertzer, da poco edito dalla casa editrice Random House e finalista del National Book Award con il titolo Il patto col diavolo.
Il libro ricostruisce le relazioni segrete nate tra Benito Mussolini e Pio XI, frutto di sette anni di ricerca d’archivio, anche in Vaticano, include anche inediti rapporti segreti su spie fasciste insospettabilmente inserite nei vertici della Chiesa che, si legge nella presentazione, “cambieranno per sempre la nostra conoscenza di quale sia stato il ruolo del Vaticano nell’ascesa del fascismo in Europa”. I rapporti tra il Vaticano e il fascismo sono da sempre oggetto di controversia. Da una parte quanti sostengono che la Chiesa sia stata una ferma oppositrice del Duce, dall’altra quanti ritengono che invece lo abbia appoggiato in materia determinante. Dopo l’apertura, nel 2006, degli Archivi vaticani, nuovi documenti permettono di approfondire il dipanarsi delle relazioni tra Pio XI e Benito Mussolini, due uomini arrivati insieme al potere, nel 1922, e i cui destini resteranno legati a doppio filo. Spie, traditori, carte segrete e scandali taciuti rivelano una storia di opportunismi, di interessi talvolta convergenti – a partire dalla comune e ferrea lotta contro il comunismo – ma anche di riluttanze, insofferenze e duelli all’arma bianca. Mussolini aveva bisogno del Papa per far dimenticare il proprio passato anticlericale e guadagnare il consenso in un Paese cattolico, il Papa, per parte sua, intendeva restaurare i privilegi perduti del clero e cullava il sogno di uno Stato confessionale. Ma con il progressivo stringersi dell’alleanza tra Mussolini e Hitler, le perplessità di Pio XI si faranno sempre più serie e la sua disponibilità verso il regime vacillerà ogni giorno di più. La visita trionfale del Führer a Roma e le successive esternazioni del Duce sulla superiorità e la purezza della razza italiana lo fecero inorridire. Allora decise di scrivere un discorso, per denunciare l’intollerabile abbraccio del razzismo nazista: avrebbe dovuto tenerlo a tutti i vescovi d’Italia l’11 febbraio 1939, ma il giorno prima morirà e tutte le copie di quel discorso saranno fatte scomparire.
“In una sfida alla storia convenzionale relativa a questo periodo – che parla di una Chiesa eroica impegnata in una battaglia contro il regime fascista – Kertzer mostra in modo documentato come Pio XI ha giocato un ruolo fondamentale nel rendere possibile la dittatura di Mussolini e tenerlo al potere. In cambio del sostegno del Vaticano, Mussolini restaurò da subito molti dei privilegi che la Chiesa aveva perso venendo inoltre incontro alle richieste del papa circa la volontà di far rispettare la morale cattolica e mobilitando tutto l’apparato di polizia e dello stato fascista a questo scopo. Eppure, negli ultimi anni della sua vita – mentre il dittatore italiano appare sempre più vicino a Hitler – la fede del pontefice in questo patto insidioso cominciò a vacillare. Vittima anche di sempre maggiori problemi di salute, egli iniziò a scagliarsi contro il Duce minacciando di denunciare le leggi razziali antisemite di Mussolini prima che fosse troppo tardi. Terrorizzati dalla rottura della lunga alleanza Chiesa-Fascismo, la ristretta cerchia interna al Vaticano, compreso il futuro papa Pio XII – Eugenio Pacelli – lottarono per trattenere il papa da una ostinata volontà di distruggere una partnership che aveva servito la Chiesa e il dittatore per molti anni”.
Secondo il Premio Pulitzer Joseph J. Ellis con questo libro David Kertzer – professore di antropologia e storia presso la Brown University – “ha un occhio per una storia, un orecchio per la parola giusta, e un istinto per la tragedia umana”.
Il patto col diavolo
di David Kertzer
casa editrice: Rizzoli
pagine: 560
prezzo: 24 euro