Ore 9.19 Per risolvere la questione dei marò, si affida a Mino Raiola: se è riuscito a fare venire in Italia Didac Vilà e Mattioni, vuoi che non ci riesca con Latorre e Girone?
Ore 10.00 Visto che ormai il Veneto sta per diventare uno Stato a sé, si mette al lavoro per favorire la nascita di un’ambasciata veneta a Roma: l’ambasciatore dovrebbe essere uno tra Giancarlo Gentilini, noto per le sue straordinarie doti diplomatiche, David Parenzo, che tanto dove lo metti sta, e Alberto Cavasin, che dopo aver allenato Cassano ormai è pronto a tutto. Inoltre, verrà istituito anche un consolato italiano in Veneto: Mogherini è ancora indecisa se realizzarlo a Caorle (c’è il mare e al ristorante Azzurra fanno un fritto misto niente male), a Isola della Scala (ci fanno la sagra del risotto) o a Roveredo di Guà (organizzano la Festa della Patata, e in più ha un nome divertente).
Ore 12.34 Si dedica alle relazioni commerciali con alcuni Paesi esteri: contatta Hollande per chiedergli se in Francia sono interessati a una fornitura di 200mila bidè, che vengono via a poco prezzo; poi telefona in Brasile per sondare il terreno sulla possibilità di rispedirgli Ana Laura Ribas e Robinho. Mogherini, ricevendo risposte negative in entrambi i casi, per non fare brutta figura davanti ai colleghi ministri decide di acquistare lei i 200mila bidè, Ana Laura Ribas e Robinho.
Ore 13.18 Incontrando l’ambasciatore polacco, cerca di togliersi un dubbio: “Ma se tutte le badanti polacche sono in Italia, da voi i vecchi chi li cura?”.
Ore 16.27 Nel corso di un convegno dedicato al diffondersi della criminalità organizzata nel mondo, chiede al suo omologo cinese se a Pechino c’è la ‘ndlangheta, al suo omologo austriaco se a Vienna c’è la kamorren e al suo omologo britannico se a Londra c’è la Holy United Crown.
Ore 16.41 In vista di un possibile intervento militare in Crimea, insieme con il ministro della Difesa Roberta Pinotti studia una nuova strategia offensiva, l’All you can hit: paghi solo 9 euro e 99 (14 euro e 99 di sera) e puoi colpire tutto quello che vuoi senza limiti.
Ore 16.59 Incontra l’ambasciatore cinese e gli chiede se è vero che da loro i vestiti cari costano una mandorla della testa.
Ore 17.43 Ordina di riammodernare l’arredamento della Farnesina: su alcuni mappamondi ci sono ancora segnate la Pangea e la Pantalassa.
Ore 18.11 Riceve una telefonata di lamentela da Buenos Aires: da quando Prandelli è diventato il commissario tecnico dell’Italia, Sabella non sa più chi convocare in nazionale perché tutti i calciatori argentini sono stati naturalizzati italiani. Mogherini replica: “Beh, se riuscite a trovare uno zio di Bonera di Santa Fe ve lo cediamo molto volentieri”.
Ore 18.57 Dopo l’incidente diplomatico con l’India per il caso marò, deve affrontare un’altra grana. Eugenio Giacomelli, pensionato 68enne di Riccione, ha investito un gatto a Poggio Chiesanuova, nella Repubblica di San Marino, mentre era alla guida di una Fiat Multipla del ’99. Il Giacomelli è stato arrestato con l’accusa di micidio, e la Corte di San Marino ha deciso di tenerlo in custodia nella guesthouse della Central Industrial Security Force locale. Mogherini si attiva immediatamente per salvare il Giacomelli, mentre l’opinione pubblica si divide tra chi difende lo sfortunato pensionato e chi invece lo accusa: come si fa a guidare una Multipla?
Ore 19.21 Incontra Marianna Madia, che sta vagando da tre settimane in cerca della sede del suo ministero.
Ore 19.40 Dà il la a uno studio finalizzato a individuare i marchi italiani da promuovere all’estero: la Ferrari (accattivante, elegante, strepitosa, soprattutto quando recitava in Distretto di Polizia), Dolce e Gabbana (ok, i vestiti che realizzano fanno veramente schifo, ma fin quando nessuno se ne accorge, tanto vale approfittarne) e Lorena Bianchetti. Non si capisce bene il motivo per cui la Bianchetti debba essere promossa all’estero, ma pur di mandarla via dall’Italia una scusa vale l’altra.