Dall’immenso dolore della perdita di un figlio a fondare un’associazione che aiuta i più deboli. E’ la storia di due genitori catanesi, Alfio e Gilda, che hanno perso il figlio, Federico, stroncato da un tumore rarissimo. Il giovane Federico aveva solo 24 anni quando si è ammalato, si era sposato da venticinque giorni, il 12 agosto del 2007 gli fu diagnosticato un sarcoma Epniet, un tumore rarissimo che nell’arco di un anno lo ucciderà.
Alfio e Gilda tentarono tutte le strade per salvare l’amato figlio, i migliori professori in Italia, ricoveri all’estero, ma nulla arrestò il tumore. Federico nonostante le mille traversie ospedaliere era sempre sorridente, confortava sia i propri familiari, sia gli altri ricoverati. Il 23 giugno 2008 il giovane è vinto dalla malattia e lascia nel cuore dei genitori un dolore incommensurabile. I primi tempi per Alfio, Gilda e Dario (il fratello) furono durissimi, lo sconforto aveva preso il sopravvento, ogni elemento della famiglia si era chiuso nella sua sofferenza. Un tunnel che sembrava senza fine, quando un sacerdote Padre Salvo Consoli, propose alla famiglia di partire con lui per Medjugorje nell’agosto del 2010. I coniugi partirono e in quel frangente grazie alla fede, il dolore per la perdita del figlio si trasformò nella voglia di aiutare le persone in difficoltà. Tornati dal pellegrinaggio subito vollero fondare un’associazione che si dedicasse ai più bisognosi e nacque “l’Associazione L’Angelo Federico” www.langelofederico.com
Dal 2011 i genitori di Federico hanno realizzato tante opere per aiutare la gente in difficoltà e in particolare per i bambini. L’Associazione L’Angelo Federico è arrivata fino in Africa, in Tanzania, dove ha realizzato due asili per i bimbi africani. Sempre in Tanzania l’associazione sta realizzando una struttura di prima accoglienza per le ragazze madri, per il prossimo Natale dovrebbe essere consegnata. A Taormina nel reparto pediatrico di cardiologia nell’ospedale Bambin Gesù, l’associazione ha realizzato due zone d’attesa con tanti giochi. Delle aree con pavimenti di gomma colorati, pareti con disegni, piccoli tavolini, casette, tutto per riprodurre un ambiente a misura di bambino e rendere piacevoli i momenti trascorsi in ospedale. Numerose le iniziative per aiutare chi è in difficoltà: cene solidali, feste, tornei di calcio, la famiglia di Federico non si ferma più, ogni giorno pensano nuove opere di carità.
Tante volte, Alfio e Gilda bussano alle porte delle case-famiglia per donare generi di prima necessità, spuntano all’improvviso con un sorriso e regalano centinaia di chili di biscotti, pasta, salumi e tanto altro. Il dolore è ancora presente nei loro occhi, ma c’è anche una nuova luce, quella dell’amore verso i fratelli sofferenti. Tanto che, molte persone colpite dall’opera dei genitori di Federico e del fratello Dario trovano conforto ai loro dolori. “Oggi più che mai sono convinta – spiega Antonella- che siamo distratti e sommersi dai problemi quotidiani e non ci accorgiamo di ciò che ci sta intorno, la vera ragione di vita è aiutare il prossimo, sollevare chi ha bisogno, ed è questo che Gilda e la sua famiglia fanno nel quotidiano”. Alfio e Gilda hanno anche realizzato un libro che raccoglie le tante testimonianze che parlano di Federico e di come nella sua breve vita abbia donato tanto a tutte le persone che ha incontrato. Ora Alfio, Gilda e Dario sono diventati strumenti di carità per i poveri, i sofferenti, portano con sé l’amore per la vita che possedeva Federico.