Nel novero dei disordini alimentari “la mammoressia”, parola composta che contiene il significato di maternità e di anoressia nel periodo di gravidanza, sta assumendo una posizione di grande rilievo.
Si rimanda ad articoli scientifici la lista dei danni per il futuro nato che vanno dal parto prematuro alle modificazioni genetiche per mancanza di apporti vitaminici necessari. Interessa qui, invece l’adesione in massa che sta avendo la moda di “magre subito” e possibilmente anche durante la gravidanza, veicolata e legittimata dalle celebrities, ruzzolando dai social network per le vie laterali dei programmi tv e dei magazine femminili.
In questo limbo di gomma in cui si consuma tutta la rappresentazione femminile si esaurisce anche il ruolo materno: da una sorta di “dovere” indotto, tipico della società patriarcali, a un dover essere aggiuntivo: se sei deforme a causa della gravidanza, non sei più utile. Una nuova modalità di controllo come se il mercato diventasse il padre primordiale e arcaico e sostituisse quello antropologicamente e socialmente più noto.
Si è così passati da un periodo mediatico intermedio di celebrazione della gravidanza, in cui le copertine dei magazine si riempivano di donne incinte (non ultima Gianna Nannini) a una sorta di messaggio rassicurante: “il tuo corpo non sarà modificato da questo incidente della vita”.
Ovviamente, purché tu stia a dieta. Ma quanto durano queste diete, chi le controlla e cosa si scatena realmente nei forum in internet in cui ci si scambiano consigli dietetici è una reale zona d’ombra.
Belen è corsa a farsi fotografare esattamente identica a prima, grazie alle sue diete speciali. Così Michelle Hunziker si è precipitata nella sua postazione televisiva a pochi giorni dalla gravidanza. Il settimanale Oggi ha recentemente pubblicato una gallery di mamme tornate in grandissima forma subito dopo la gravidanza: “ Come hanno fatto? Sbalorditevi insieme a noi”, lancia il settimanale nel suo on line. Da Penelope Cruz a Guendalina Tavassi del Grande fratello le cui foto sono introdotte da: “ Chi ostenta palesemente la sua forma piatta è la neomamma Guendalina Tavassi. Che posta su Facebook foto inequivocabili. E non è la sola”.
E poi aggiungono: “La più normale, nel senso che subito dopo il parto aveva il ventre un po’ rigonfio, è stata senz’altro Kate Middleton. Ma già nelle uscite successive, ad Anglesey con William o McDonald, era tornata magrissima. E per il primo red carpet ha scelto un vestito brillantissimo e aderentissimo”.
E’ recente la grande reazione che ha provocato nei social network europei la fashion blogger , Caroline Berg Ericksen,moglie di un calciatore norvegese che ha pubblicato su Instagram una sua fotografia, con fisico scultoreo a soli 4 giorni dalla gravidanza. La fotografia che in poco tempo ha avuto migliaia di commenti e più di 25 mila likes, era seguita da questa riflessione
“Mi sento così vuota eppure non lo sono. Quattro giorni dopo il parto.”
Caroline è una delle tante “blogger rosa” che si occupano di moda, corteggiatissime dagli sponsor. Ha guadagnato 2,8 milioni di corone norvegesi, nel 2012, incitando le lettrici – soprattutto adolescenti o pre- adolescenti – a un consumo smodato, e scrivendo di tutto, come in un diario.
Proprio dalla Norvegia, nazione che dall’Italia guardiamo con invidia come paese delle Pari Opportunità, arrivano le nozioni su come si veicolano queste nuove ingiunzioni del mercato: mamme ma modificando il proprio corpo lo stretto necessario. La silhouette deve rimanere sottile, e soltanto è lecita la prominenza della pancia. Che poi sarà “ il ventre leggermente rigonfio” come dice la didascalia di Oggi a proposito di Kate Middelton.
Quell’inevitabile e incancellabile esplosione di realtà che è la nascita di un figlio è vissuta come un’offesa primaria per il sogno della plastificazione estetica necessaria alla sopravvivenza di una fetta di industria culturale. Un photoshop dell’inevitabile si impone, in una negazione della gravidanza stessa: voglio un figlio, basta che non modifichi il mio corpo.
Solo che non sono loro che ingrassano, è il loro bambino col quale si stabilisce così il primo legame: è colui che distrugge il corpo.