Noi che le formazioni le sapevamo a memoria perché non erano codici fiscali in fila, noi che speravamo nella primavera e non nel mercato di gennaio. Noi che ci ricordiamo un calcio italiano che ci invidiavano in tutto il mondo, quando il nostro vanto erano difesa e portiere e al massimo compravamo il centravanti brasiliano. Noi che i portieri brasiliani li prendevamo in giro perché erano in genere delle schiappe, mentre oggi li andiamo pure a cercare…
Vabbé, oggi è da amarcord, ma attenzione, perché i nostri ragazzi non vanno a giocare in Portogallo, rimangono in Italia ma non trovano spazio in serie A. Non ci sarà mica qualche stortura?
E così oggi, col rischio di sembrare razzisti, vogliamo fare una rassegna di quanti stranieri giocano nella Serie A (oppure quanti italiani, che facciamo prima).
Juve Bologna è andata a finire uno a uno. Ma come, direte, ha vinto la Juve, è capolista. Certamente ma il conto è sempre quello: quanti italiani hanno segnato e quanti stranieri. E allora è finita pari, Vidal (cileno) e Chiellini (pisano).
In campo: per entrambe le squadre sei italiani in campo contro cinque stranieri. Con i cambi però entrano tre stranieri per parte e così la maggioranza in campo è extra…
Livorno Milan. Tre a uno per noi, nel senso che vanno a segno Balotelli, due volte e Siligardi contro un gol di Paulinho. Per quanto riguarda le formazioni, quattro italiani per il Milan che dopo i cambi rimangono in due; sette per il Livorno che salgono a otto dopo i cambi.
Piccolo pensiero: ma perché il Milan predilige i portieri brasiliani? Ma le nostre scuole calcio non li sanno più fabbricare? s’è rotta la macchinetta?
Napoli Udinese. Due soli giocatori italiani per squadra con allenatore stranieri per il Napoli… per il resto in campo c’è di tutto, brasiliani, serbi, francesi… Forse Guidolin parla l’Esperanto per far capire gli schemi, mentre per la squadra partenopea non c’è problema, si sa che il napoletano è lingua internazionale. Come finisce la partita? Sei a zero per gli altri!
Roma Fiorentina. Finisce due a uno per loro. No, non sono della Fiorentina, è solo che segnano due stranieri e un italiano. Per la Roma in campo solo due italiani, però De Rossi vale per cinque, per questo dopo i cambi può rimanere da solo. Per la Fiorentina tre italiani che diventano uno solo dopo i cambi, però è Giuseppe Rossi, anche lui vale per cinque. Portiere brasiliano anche per i Viola.
Cagliari Genoa. Due a uno, sempre per loro. Otto italiani per il Genoa che dopo i cambi salgono a dieci, cinque per il Cagliari che però scendono a tre dopo le sostituzioni. Certo, le scene di un giocatore italiano come Conti, di cotanto cognome e il mitico papà non ce ne voglia, non sono edificanti ma su questo c’è da dire che il calcio è trasversale.
Sampdoria Catania. Uno pari. Quattro di noi per il Catania che scendono a tre con le sostituzioni; otto per la Samp che scendono a sette dopo i cambi.
Sassuolo Chievo. Nonostante il Sassuolo faccia l’en plein di italians, finisce uno a zero per loro. Tre dei nostri per il Chievo che salgono a cinque con le sostituzioni, mentre per il Sassuolo 11 su 11 anche dopo i cambi. Complimenti, forse è per questo che le partite con il Sassuolo ci divertono.
Torino Lazio. Uno a zero, sempre per gli altri. Otto di noi per il Toro che salgono a nove dopo le sostituzioni; Due soli italians per i bianco celesti che hanno pure l’allenatore con il nome formato codice fiscale (Vladimir Petkovic), che salgono a tre con l’entrata di Floccari…
Verona Atalanta. Tre a zero per loro. Otto per l’Atalanta, tre per il Verona (però c’è il mitico Toni). Con i cambi l’Atalanta scende a sette, mentre per il Verona gli italians salgono a quattro.
Inter Parma. Tre a tre, pari. Dieci in campo per il Parma perché consideriamo dei nostri Paletta e Gargano, che scendono a nove con le sostituzioni.
L’Inter merita un discorso a parte: se vi andate a guardare la rosa, non trovate una bandierina italiana a pagarla oro, su una rosa di ventotto giocatori, troviamo tre bandierine italiane, più sei in concomitanza per doppia cittadinanza.
Ok, detto questo che vorrà dire se il Sassuolo ha tutti giocatori indigeni e l’Inter tutti stranieri? C’entrerà qualcosa che la prima ha un portafoglio limitato rispetto alla seconda? E allora…
Italiani mafiosi. Durante il sorteggio di Salvator de Bahia Il numero uno dell’Uefa, tale mito Michel Platini e il numero uno della Fifa, tale Joseph Blatter, sono stati beccati a giocare con una pallina, ma non una qualsiasi quella con il nomino della Francia scritto sopra.
Ora, sarà come non sarà, è andata che i cugini d’oltralpe sono capitati in un girone di pasta frolla, noi in un girone che dire di ferro è poco. Domanda: ma gli intrallazzoni non eravamo noi?? Mica potete rubarci così il mestiere…
p.s. l’avessero fatto Abete e Malagò, li avrebbero esposti a pubblica gogna minimo per un mese e mezzo ad alexsanderplatz