Prima era circondato di fiche
Or gli restan solo le prèfiche
Il cavaliere è ormai dimezzato
Dopo esser stato condannato

Dalla cintola in su tutto il vedrai
Perché al di sotto son solo guai
Non c’è più l’antica potenza
Resta solo la decadenza

Uomo di panza
Si dava importanza
Regalava Speranza
Gli resta Impotenza

Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori
Ora rimangono solo i dolori
Di chi era re di denari e cuori
Restano i tanti troppi errori

Le cortesie, le audaci imprese io canto
Dell’ uomo che del suo uccel si fece vanto
Anche se costretto a pagar di tanto in tanto
Per aver di più pulzelle villoso manto

Ah sempre caro mi fu quest’uomo molle
Che ambì scalare il supremo colle
Che giustizia riconoscer mai non volle
E che di rabbia oggi è reso folle

Con la mafia ei fece scellerati patti
Scegliendo Politica per coprir suoi atti
E gli italiani, che a viver come bruti furon fatti
Tutti lo votarono come fossero dei matti

Frode fiscale e concussione
Nonché minorile prostituzione
Lo indussero in tentazione
Finché lo condannò la Cassazione

Or su quel prode dei tuon s’odono i rombi
E par che imminente la morte piombi
In eterno a sconciar gli impudichi lombi
Mentre ei sogna di tornar come uno zombi

Ma dopo vent’anni di tremore
Te lo diciamo con amore
Non ricadremo nell’orrore
Anche se dovessimo trafiggerti il cuore

Tu che dell’Italia fosti l’ultimo vampiro
Esala sereno l’estremo respiro
Non ti sarà permesso un altro raggiro
Come fossi un grasso emiro

Da’ retta alle tue donne vestite a lutto
Morir non è poi così brutto
Se nella vita si è avuto tutto
Addio, ti salutiamo con un rutto!

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