Oggi parleremo del programma di Giuseppe Cruciani e David Parenzo, Radio Belva andato in onda su Rete 4 per una sola puntata ed immediatamente soppresso. Leggo il comunicato ufficiale a cura di Mauro Crippa (Direttore Generale Informazione) «Radio Belva torna ai box, ha provato a fare un giro di pista, ma è finita fuori alla seconda curva: mercoledì sera ho visto cose che non si possono vedere in onda, e che non possiamo e non dobbiamo permetterci di trasmettere».
Di David Par-Enzo ho già avuto modo di esprimermi (https://www.goleminformazione.it/televisione/guerra-dei-mondi-raitre-david-parenzo-flop.html) e sarebbe stato bello poter dire “l’avevo detto io che si sarebbero sfragnati su di uno scoglio” e quando ho visto quel 2,89% debbo dire che un pizzico di soddisfazione l’ho provata. Parenzo ha abbandonato i panni dell’azzimato prenditore per il culo più adatti alla sobrietas Rai per vestire quelli del feroce, aggressivo, incalzante… eee perdonatemi ma non mi viene cosa… perchè David Parenzo aveva tutte queste qualità nella conduzione di Radio Belva ma non si capiva quale obiettivo volesse raggiungere e quindi quale personaggio volesse interpretare. Cruciani, il suo compare a “La zanzara” (non vi annoierò più con la maledizione dei radiofonici in tv ma, come vedete, è scienza esatta) è riuscito a fare peggio: invasato come se avesse tirato le ceneri di Wanna Marchi insieme a quelle del papà di Keith Richards chiamava le camere come la buonanima di Funari ed è riuscito a provocare una megarissa con Sgarbi facendolo sbroccare in diretta… beh, ma per far sbroccare Sgarbi e fargli dire “ti piscio in testa” basta dargli il gettone di presenza. Se chiami Sgarbi, Alba Parietti, Borghezio, Paolo Villaggio in versione lucida e metti Fede (si, proprio lui, Emilio, tornato senza tanti clamori sulla sua Rete4 come inviato) in una sezione di “Sel” a parlare di comunisti e chiami Roberto Fiore di Forza Nuova a stuzzicarlo sugli immigrati e a dare conto dello “scherzetto insanguinato” giocato al ministro Kyenge cosa ti aspetti che cantino tutti insieme la sigla di Padre Brown? …“Il vero crimine è il pessimismo di chi non crede nella vita” (http://www.youtube.com/watch?v=K1J771mkvyo).
Lo hanno definito un caravanserraglio, un’oscenità, un casino inaudito, miscelare temi alti e temi bassi, un insulto. Che la belva gli sia scappata di mano non c’è dubbio… a me però è rimasto un cruccio. Il confine tra il successo di nicchia e il fallimento trash è labile. Bastava che ad un certo punto Cruciani e Parenzo dicessero o almeno lasciassero intendere che tutta l’operazione era stata un incredibile, rivoluzionario esperimento televisivo di natura socio-antropologica fatto ovviamente all’insaputa degli ospiti. L’errore è stato quello di non etichettarlo nella giusta maniera: era un varietà e nello specifico era una parodia: una parodia feroce, sadica, estrema dei talk show in onda sugli altri canali ad ogni ora del giorno e della notte. L’impressione che ho avuto era quella di assistere a quel capolavoro di John Landis dal titolo Kentucky Fried Chicken, in italiano Ridere per ridere, uno dei primi film del genere “demenziale”. In quella pellicola, datata 1977 Landis prendeva in giro e distruggeva il sistema dei media e in particolare la tv con una serie di gag memorabili come quella dell’oroscopo o quella dell’amico degli animali o quella dello scontro politico (http://www.youtube.com/watch?v=-_G1uv0OnhY). Sto volando troppo alto? Hanno solo realizzato un programma brutto e sconclusionato? Eppure qualcosa di buono c’era… era diverso dagli altri anche solo per la composizione a dir poco eterogenea degli ospiti che ormai appartengono ad un’agenzia che li sposta da una rete all’altra nello stesso bus, pronti a scannarsi all’accensione della luce rossa del “tally” per poi concludere la serata a cena nello stesso ristorante pagato dalla produzione.
La vera preoccupazione è un’altra. Pare che a novembre il programma verrà spostato su Italia1 in seconda serata e che a volerlo sia stato lo stesso Silvio Berlusconi stufo di portare Dudù a fare i bisognini sul banchetto del fruttarolo che gli vendeva i fagiolini a 80 euro al chilo. Che l’unto del signore si sia rimesso a fare quello che faceva negli anni ’80, ovvero gestire i suoi possedimenti televisivi? Un brivido corre lungo la schiena. Un pubblico più giovane e qualche aggiustamento e si dà il via ad un nuovo genere televisivo “Le Cirque du Sòlà”? La politica e la società che vengono rappresentate direttamente nella forma più consona e purtroppo aderente alla realtà, la parodia. Un’idea geniale e allo stesso tempo diabolica. Sarà questo l’asso nella manica della nuova “Forza Italia”?