L’Organismo Unitario dell’Avvocatura-Oua, ha deciso di organizzare una squadra di legali per assistere gli immigrati vittime del naufragio di Lampedusa indagati per immigrazione clandestina e con una lettera ha informato il Ministro dell’Interno Angelino Alfano e dell’Integrazione Cecile Kyenge.
Per Nicola Marino, presidente dell’Oua, «è una scelta dettata dalla necessità di rompere una spirale perversa che porta migliaia di persone a entrare clandestinamente nel nostro Paese, mentre il resto dell’Europa gira le spalle a un fenomeno che è di interesse generale, mostrando indifferenza e lasciando il nostro Paese solo ad affrontare il nodo dell’accoglienza. In questo quadro, che vede la mancata risposta globale dell’Unione Europea ma anche l’instabilità dei paesi dell’Africa del Nord, le mafie delle tratte dei migranti trovano terreno fertile e ampi spazi di manovra.
Le vittime sono le donne, i bambini e gli uomini che sbarcano da anni nelle nostre coste e principalmente a Lampedusa. Ma a pagarne le conseguenze sono anche i cittadini italiani che si confrontano tutti i giorni con un processo migratorio che ha bisogno di risposte coordinate, complessive e adeguate e non di improvvisazione e neppure di leggi confuse che, alla prova dei fatti, producono solo effetti criminogeni. Per questa ragione crediamo che per quanto sia un “atto dovuto”, sia grottesco che i superstiti del naufragio ora debbano affrontare anche la beffa di un’indagine della Procura per il reato di immigrazione clandestina».
«Come Oua – conclude Marino – abbiamo deciso di dare la nostra assistenza legale gratuita alle vittime di questa tragedia, come atto simbolico di solidarietà, ma anche come gesto politico affinché l’Italia possa rispondere ai problemi dell’immigrazione clandestina in modo adeguato, garantendo da un lato il rispetto dei diritti umani, dall’altro una risposta che tuteli la sicurezza, l’accoglienza e la lotta alle mafie della tratta delle persone.
Ma anche per coadiuvare lo Stato, e in questo senso ci siamo rivolti al Governo, scrivendo ai ministri Alfano e Kyenge, prestando la disponibilità di avvocati sul posto al fine di favorire e rendere più efficaci e rapide le indagini. Infine, cogliamo l’occasione per appoggiare anche noi la proposta di designare Lampedusa come premio Nobel per la Pace».

Di Golem

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