Per educare occorrono più fatti e meno parole. E’ questo uno dei consigli del libro di Marco Pappalardo, dal titolo: “Nelle terre dell’Educazione – Non si educa bene che col cuore”. Un piccolo trattato per stimolare i giovani a cambiare il mondo, per costruire percorsi di speranza, strade di solidarietà, vie di pace.
“La proposta di servizio rappresenta – scrive Pappalardo educatore catanese- un eccezionale strumento per attirare i giovani. L’impegno per gli altri può divenire il mezzo da usare per iniziare un percorso educativo,nell’ambito del quale proporre valori e contenuti, è un mezzo che è allo stesso tempo un fine”. Questo volume non è un manuale di studio, ma un percorso di vita di Marco Pappalardo, un educatore che cerca di seminare nei giovani gli strumenti per affrontare la vita con un cuore colmo d’amore. C’è tanta passione in questo libro, l’autore mette in campo le sue competenze: di professore di lettere, di salesiano cooperatore, di scrittore e giornalista, per confezionare un progetto educativo appassionante. Questo testo è composto di vari capitoli, ognuno dei quali ha il compito di regalare spunti interessanti all’educatore.
Nel sesto capitolo: “I muri parlanti i luoghi in cui si educa” spiega come sia importante in un oratorio avere delle pareti ricche di spunti educativi. Un ambiente grigio senza stimoli porterà i giovani ad avere poca attenzione, invece un luogo con frasi tratte dalla Bibbia o da altre frasi che facciano riflettere metterà dei semi per dei confronti educativi. Un luogo, come un oratorio, deve avere dei muri colorati, delle immagini che parlano di accoglienza: dei “muri parlanti”.
Nel decimo capitolo, “Chi nasce tondo può morire quadrato: la libertà e il cambiamento” spiega che tutto è possibile, che in ogni ragazzo anche il più difficile ha del buono in lui e bisogna trovare quella chiave per farli volare verso mete inaspettate. “ Giovani e adulti insieme possiamo scegliere- scrive Pappalardo- se vivere da morti o da risorti; nel primo caso ci lamentiamo di tutto e di tutti dicendo che il mondo fa schifo, nel secondo non ci stancheremo di sognare, correre, condividere, raccontare, agire, bene-dire. Il mondo cambia se inizio a cambiare me stesso”. Nel diciottesimo capitolo: “Sapersi guardare negli occhi: il perdono” spiega quanto sia importante che un educatore sappia ricostruire un rapporto con un giovane, dopo averlo rimproverato aspramente. L’educatore dovrà perdonare il giovane e fare il primo passo per riacquistarne la fiducia. Un volume che può dare tanti consigli agli educatori, agli insegnanti, per formare dei giovani capaci di ragionare con il cuore.
Marco Pappalardo, Nelle Terre dell’Educazione – Non si educa bene che col cuore, Editore: San Paolo, euro 10