BOLOGNA. Jack DeJohnette, Jan Garbarek, John McLaughlin Shakti e Dave Douglas, Bad Plus, Opus Five, ma anche progetti didattici, premi, tribute in teatri e club.

E’ il cuore del programma dell’ottava edizione del Bologna Jazz Festival, che si svolgerà dal 26 ottobre al 27 novembre offrendo agli appassionati l’occasione di partecipare a oltre un mese di programmazione ad altissimi livelli. “Un mese di festival’ – ha spiegato il presidente del Festival Federico Mutti – è lo slogan scelto per questa edizione per sottolineare come, in tempi di crisi nei quali le programmazioni tendono a ridursi o scomparire, il festival abbia puntato invece sulla scommessa di rilanciare con una programmazione più estesa e variegata, mirando a rivolgersi e all’incrociarsi di diversi tipi di pubblico”. “Il Festival – ha aggiunto l’assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti – ha saputo raccogliere un’eredità importante, sapendola innervare con caratteri di innovazione: non era facile dare un simile impulso, e la Regione, che già sostiene questa manifestazione con un triennale, si augura di poter consolidare questo sforzo anche nei prossimi anni”. L’edizione 2013 è organizzata dall’Associazione Bologna in Musica con il sostegno della Regione, del Comune di Bologna, del main sponsor Gruppo Hera, della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, della Fondazione Carisbo e della Camera di Commercio. Si tratta di un’edizione notevolmente ampliata, temporalmente e spazialmente, con nuove sedi e iniziative inedite per il festival.  Accanto alla programmazione in location storiche per Festival come il Teatro Duse e il Teatro Manzoni, da quest’anno è presente infatti anche l’Arena del Sole, e si è estesa la rete dei jazz club aderenti alla manifestazione con La Scuderia di Piazza Verdi, luogo di ritrovo della città universitaria che sarà teatro della parte di programmazione più strettamente connessa all’attualità del panorama jazzistico di marca newyorchese. Ma la novità forse più grande di quest’anno riguarda un progetto didattico dedicato alla città e realizzato con il contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, che coinvolgerà il Conservatorio ‘Martini’ di Bologna, e il quintetto statunitense Opus 5 in clinics e masterclass di arrangiamento. Il progetto culminerà nello spettacolo originale Afro-american Sacred Sketches: From Ellington to Mingus, realizzato appositamente per il Festival. Ai migliori studenti del Dipartimento Jazz del  Conservatorio, verrà inoltre destinata una borsa di studio intitolata a Massimo Mutti, compianto ideatore del rinato Bologna Jazz Festival. “Di lui – ha ricordato il figlio Federico – nonostante tutte le innovazioni che abbiamo introdotto, abbiamo cercato di mantenere lo stile. Come si usa nel jazz, ci ha dato una sorta di ‘standard’ sul quale noi possiamo suonare la nostra musica”. Come sempre inoltre, il programma del festival contemplerà appuntamenti in teatri della provincia bolognese (a San Giovanni in Persiceto ed Anzola), e numerosi concerti in club aderenti alla manifestazione, come il Bravo Caffè, la Cantina Bentivoglio ed il Take Five. Per coinvolgere un sempre crescente numero di appassionati, è nata poi la Bologna Jazz Card, una tessera che garantisce agli affiliati la possibilita’ di godere di sconti e agevolazioni sui biglietti. A completare il tutto, grazie al supporto di Hera e Tper, accenderà i motori anche ‘l’Autobus del Jazz’, un’originale iniziativa per annunciare la prossima edizione andando oltre la semplice pubblicità, trasformando un mezzo di trasporto in un’esperienza suggestiva. L’intero autobus è stato ricoperto esternamente da immagini dei tre protagonisti principali della prossima edizione (DeJohnette, Remember Shakti e Garbarek), mentre all’interno una mostra fotografica sul miglior jazz degli ultimi 50 anni e ovviamente un sottofondo musicale. I bus, che si alterneranno su diverse linee, saranno in circolazione sotto le Due Torri per un periodo di due mesi. Infine, non poteva mancare la nuova App ‘Bologna Jazz festival’ che coniugherà materiali informativi sul programma del festival con documentazione sulla storia e i protagonisti del jazz.

Di Golem

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