Nella vita occorrono le tre C: Cuore, Culo e Cristo. Così dice Mario Raspagliesi, il medico che si occupa degli immigrati a Catania. “Nella vita ogni cosa bisogna farla mettendoci il cuore, spiega Raspagliesi, la fortuna è poi un elemento importante, ma occorre anche la fede che fa guardare oltre le difficoltà, quando mi sono affidato a Gesù Cristo ogni impedimento si è dissolto”.
Già nel 1999 quando Raspagliesi operava all’ospedale Garibaldi e fu assegnato agli immigrati, prese la cosa molto seriamente, mettendosi a studiare per offrire un servizio ottimale ai suoi nuovi pazienti. Dopo solo due mesi presentò un progetto che prevedeva l’apertura di un ambulatorio per gli immigrati, dopo altri sei mesi, fu approvato il suo progetto. L’ambulatorio per curare gli immigrati era nato, ma di migranti, nel neo ambulatorio non c’era neanche l’ombra. Raspagliesi non si è scoraggiato e si è rivolto ai mediatori culturali per creare legami con le comunità straniere che vivono a Catania. Un giorno, durante una festa islamica, il dottore si recò da una comunità di senegalesi.
“Mi sono tolto le scarpe, come prevede il rituale islamico e sono entrato in questa casa con tanti africani, spiega Raspagliesi, discutevano tra loro a un certo punto si alzò l’uomo più anziano e nessuno fiatò più. L’anziano esclamò: il dottore è un amico di una nostra amica, lui è un nostro amico. L’indomani l’ambulatorio era pieno di africani e da allora ogni giorno ho tanti pazienti”. In seguito ha aperto un nuovo ambulatorio per immigrati all’ospedale Cannizzaro di Catania (dove opera ancora) e sono migliaia i migranti di vari stati che si rivolgono a lui. L’opera del “medico degli immigrati” non si esaurisce solo nelle ore lavorative: Raspagliesi mette a disposizione la sua professione nel volontariato.
Nel 2005 è stato all’Help Center di Catania gestito dalla Caritas, dove ha aiutato i senza fissa dimora facendo medicazioni, favorendo ricoveri e dando farmaci. Nel 2007 insieme con altri amici fonda l’associazione “Terra Amica Onlus” per favorire la cultura della solidarietà e dell’integrazione e apre anche uno sportello che offre vari servizi: orientamento al lavoro, supporto legale, disbrigo pratiche, interventi infermieristici. Inoltre il medico degli immigrati è un vulcano d’idee e tramite l’associazione Terra Amica Onlus ha fatto elaborare un rapporto di ricerca nell’ambito del progetto I.S.I. (Integrazione sociale degli immigrati): ”Alle Pendici dell’Etnico” per favorire un confronto sul tema dell’inserimento lavorativo degli stranieri nei settori della ristorazione e del turismo catanese. Raspagliesi è sempre a disposizione per le associazioni di volontariato che aiutano gli immigrati, è diventato un punto di riferimento importante sia per le cure mediche sia per tanti altri aiuti. “Le persone che ho aiutato neanche le ricordo, rileva Raspagliesi, se posso aiutare qualcuno, lo faccio e basta. La mia filosofia è fai il bene e scordatelo”.