MONZA. A pochi mesi dall’incendio che l’ha reso inagibile, le opere del MaGa di Gallarate arrivano a Monza, dove, negli spazi del Serrone della Villa Reale, verrà aperta il 5 settembre una grande mostra dedicata all’arte italiana del dopoguerra. Un’attenta selezione di lavori realizzati da maestri quali Achille Funi, Ennio Morlotti, Lucio Fontana (nella foto una sua tela), Fausto Melotti, Giacomo Manzù, Bruno Munari illustrerà le eredità delle avanguardie storiche anticipando le radicali innovazioni degli anni Sessanta-Settanta. La rassegna, curata da Emma Zanella e Giulia Formenti, si intitola E subito riprende il viaggio…Opere dalle collezioni del MaGa dopo l’incendio ed ha già avuto in primavera un’edizione milanese alla Triennale, anche se c’è stata una rotazione dei lavori esposti.
L’iniziativa ha coinvolto infatti il MaGa, il comune di Gallarate, quello di Monza, la Fondazione La Triennale di Milano e il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, proprio per consentire all’istituzione museale gallaratese di continuare concretamente la propria attività, improvvisamente interrotta con l’incendio avvenuto il 14 febbraio di quest’anno. La mostra, che nel titolo prende a prestito un un verso della poesia di Giuseppe Ungaretti Allegria di naufragi, è dunque l’occasione, attraverso l’allestimento di opere simbolo della sua collezione permanente, per proporre al pubblico la storia e la costante attività di studio e valorizzazione dell’arte contemporanea del museo. In particolare, alla Villa Reale di Monza si potranno ammirare circa cento opere tra dipinti e sculture, grazie alle quali si potranno indagare le ricerche artistiche che segnarono la cultura italiana dal secondo dopoguerra agli anni Settanta, con qualche affondo fino ai giorni nostri. Se l’edizione della Triennale ha preso le mosse dall’atto di nascita (negli anni Cinquanta) del MaGa con lo storico Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate per indugiare poi nel dibattito tra astrazione e figurazione che divise la cultura italiana alla fine della seconda guerra mondiale, quella di Monza presenta i capolavori dei padri della contemporaneità, che con il loro linguaggio hanno saputo testimoniare l’eredità lasciata dalle avanguardie storiche e profeticamente preannunciato la rivoluzione delle neoavanguardie dei decenni successivi. Ecco dunque i lavori di Renato Guttuso, Achille Funi, Ennio Morlotti, Enrico Prampolini, Lucio Fontana, Fausto Melotti, Agostino Bonalumi, Bruno Munari e molti altri, selezionati per la Reggia di Monza tra i circa 5.000 custoditi nel museo che documentano tutti i movimenti e scuole succedutisi nel secondo Novecento. In mostra, inoltre, verrà presentato al pubblico per la prima volta un nucleo della Collezione Walter Fontana, importante raccolta privata che entra, proprio a partire da questo momento, a far parte delle collezioni del MaGa in comodato.
Sabrina Corarze