Che gli interessi dei consumatori siano legati anche alla sorte degli intermediari è fuori discussione, per questo abbiamo voluto essere presenti al primo forum dei gruppi Aziendali organizzato dall’Anapa a Bologna il 25 giugno.

A parte l’i(n)spirato… intervento di Antonello Galdi –“respiriamo profondamente quest’aria di casa…” (Anapa è stata fondata pochi mesi fa a Bologna) , che ha introdotto i lavori, il presidente Cirasola, a caccia di consensi e reclamando il merito di aver ottenuto l’incontro con Ania e organizzato il primo forum dei gruppi aziendali (ne erano presenti una quarantina), è ritornato sulla solita solfa del mono e plurimandato rivendicando , ancora una volta, la sua scelta di agente unico senza dimenticare (ancora una volta) di magnificare lo status (di grazia) del monomandatario – “è tutto da verificare”- ha esordito Cirasola- “se, per il cliente, il monomandato non sia più favorevole del “Pluri”- In realtà è una verifica è facilissima da fare: un agente monomandatario potrà, al massimo, offrire il miglior prodotto che la sua Compagnia gli mette a disposizione, ma non certo il miglior prodotto (prezzi e coperture)  che può offrire il mercato internazionale. Per noi è semplicemente lapalissiano mentre quelli di Anapa (l’associazione di categoria nata quest’anno da una costola dello Sna,  per aver fatto “il gran rifiuto” del plurimandato) continuano la loro arrampicata… sugli specchi. Infatti, un intermediario libero, forte, indipendente e ben organizzato sarà sempre più in grado di far accettare alle Compagnie prodotti migliori e prezzi sempre più concorrenziali, dove per concorrenza si intende, però, quella tra le Compagnie e non quella, com’è avvenuto fino ad oggi, tra intermediari. Fino a quando le imprese assicurative avranno potere assoluto sugli agenti, fino a quando gli agenti dovranno barcamenarsi tra il bastone (mandati senza Rca, chiusura di agenzie, specie al sud, scorporo di portafogli, imposizione di soci, divieti di fare sconti sulle polizze ecc.) e la carota (premi di produzione, divisioni di utili,  super provvigioni ecc.) non potranno che essere dei consulenti del cliente… a metà.  Tra l’altro l’invito sostenuto con calore dall’Antitrust di cambiare spesso Compagnia Rca, per il monomarca, diventa fumo negli occhi.

Abbiamo dovuto parlare di mono e plurimandato perché nel pianeta degli intermediari, nonostante queste due linee rappresentino due mondi separati, Anapa spera di ottenere dal prossimo incontro con ANIA (l’associazione delle Compagnie)  un contratto imprese-agenti (scaduto nel 2006) valido per tutti. Francamente noi non crediamo che “il diavolo e l’acqua santa” potranno mai stare insieme…piuttosto, come lo stesso Cirasola ha accennato nel suo intervento, è più probabile che nascano due contratti diversi: uno per gli agenti indipendenti ed uno per gli agenti in esclusiva (monomarca). Ma potrebbe anche succedere che si arrivi ad un contratto unico, a condizione, però, che si abbandoni la strada , ormai obsoleta, del “mono e pluri” e si imbocchi quella della legge sviluppo (Decreto Legge , n° 83 del 22.06.2012) che, più semplicemente, prevede il divieto per le Compagnie di inserire la clausola della “esclusiva” nel rilascio del mandato di rappresentanza dell’agente.
cirasola
Tralasciando la pura cronaca del convegno (120 intervenuti e un “muto” vice presidente Sna), che ai consumatori interessa poco, citiamo l’intervento del presidente dell’Unapass Congiu che ha sostenuto che il portafoglio clienti di un agente deve essere considerato di sua proprietà -“ il prodotto è delle Compagnie, ma il cliente è nostro”. La tesi, favorevole soprattutto agli agenti indipendenti e molto poco realistica per quelli in esclusiva,  è senza dubbio sostenibile, tanto da essere stata ripresa da molti tra quelli che si sono succeduti ai microfoni che la dice lunga sulla voglia degli agenti di essere indipendenti, ma come la mettiamo con l’ostinato e pervicace imprinting di agente monomarca? Le Compagnie non sono mica stupide (e infatti qualcuno ai microfoni si è posta la domanda: che farà l’Ania difronte a certe rivendicazioni?): dovrebbero rinunciare alla proprietà dei clienti , alla proprietà dei portafogli, ma mantenere, a proprie spese e investimenti,  una rete di agenti in esclusiva e magari continuare a pagare le indennità di fine rapporto senza caricare le relative rivalse….. come dire… “la botte piena e la moglie ubriaca”…

Ma Cirasola è speranzoso e dichiara: “Se saremo in grado di presentarci, per quanto possibile, al tavolo di confronto con l’ANIA, in modo unitario, le associazioni di categoria con affianco i Gruppi Agenti, considerandoci tutti complementari e coessenziali a pari livello, nel rispetto dei suddetti metodi e tipo di approccio, come convenuto ieri al Forum, certamente saremo più credibili e più forti”.
Certo, l’unione fa la forza. Ma a favore di chi…?!

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