L’evasione fiscale continua ad essere per il nostro Paese un problema molto grave, tra le cause delle difficoltà del sistema produttivo, dell’elevato costo del lavoro, dello squilibrio dei conti pubblici, del malessere sociale esistente.
Durante la sua audizione davanti alle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino ha presentato la situazione fiscale nel nostro Paese.
La lotta all’evasione fiscale, ha illustrato, è stata caratterizzata negli ultimi anni da “andamenti ondivaghi e contraddittori, che denotano l’esistenza di divisioni su un tema che, per sua natura, dovrebbe costituire elemento di piena condivisione e concordanza”.
Soprattutto perché dal recupero dell’evasione fiscale si potrebbero recuperare risorse tali da allentare la morsa del fisco che attualmente è al 53%, dieci punti percentuale in più rispetto a quella apparente.
Ecco allora che per quanto riguarda l’Iva, è elevata la propensione a non dichiarare con una sottrazione di imposta nel 2011 di 46 miliardi di euro. Questo tradotto in parole molto povere significa che aumentare l’Iva significa al contempo aumentare l’evasione perché più le tasse sono alte, più le persone tenderanno ad evadere.
Anche sul fronte Irap l’evasione è molto alta: “il vuoto di gettito creato – ha detto Giampaolino – stimato dall’Agenzia delle Entrate ammonterebbe nel 2011 a 50 miliardi di euro”.
Quante manovre finanziarie si potrebbero evitare con tasse più basse ma per tutti? Meno tasse per tutti, uno slogan già sentito tanti anni fa…