L’Organismo Unitario dell’Avvocatura-Oua, la rappresentanza politica forense, ha già espresso nei giorni scorsi una dura condanna per gli arresti di molte decine di avvocati (oltre 50) nell’esercizio della loro professione e del diritto di difesa per la tutela dei manifestanti di piazza Taksim a Istanbul.
Per domani è prevista una manifestazione a Roma, organizzata insieme agli Ordini (in testa grandi realtà come Napoli e Roma) e alle Associazioni forensi.
Nei giorni scorsi Nicola Marino, presidente Oua, si era espresso con fermezza contro quello che definiva, «un duro attacco al concetto stesso di democrazia, alla separazione dei poteri e al principio di indipendenza della giustizia dal potere politico».
«Il grave episodio di Istanbul – ribadisce il presidente Oua oggi, alla vigilia della manifestazione – dimostra, di fatto, che la magistratura turca è subordinata ai desiderata del Governo e che l’avvocatura viene considerata un ostacolo alle logiche repressive. Questo è un pessimo segnale per un paese ormai considerato europeo: la Turchia non può proseguire su questa strada, quello della violazione dei diritti umani e del diritto di difesa».
«Andremo in piazza con le nostre toghe davanti l’ambasciata turca – conclude Marino – insieme agli Ordini e alle Associazioni forensi italiane, per mostrare la solidarietà attiva dell’avvocatura, chiedere la condanna unanime da parte dell’Unione europea, l’intervento urgente dell’Italia (a entrambi abbiamo anche inviato formali lettere di protesta)».

Di Golem

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