Emanava serenità, il suo sorriso accoglieva tutti. Parliamo di Padre Pino Puglisi, un sacerdote che incarnava il Vangelo e proprio per questo è stato ucciso dalla mafia.
“Il suo sorriso è indimenticabile, insieme ai suoi occhi, dicevano tutto di lui, della sua bontà, del suo modo di essere. Era una persona ironica e autoironica, una persona aperta a cui ci si poteva aprire”. Queste belle frasi fanno parte del libro di Marco Corvaia “Pino se lo aspettava, il racconto della vita e della morte di padre Puglisi” (della collana Fiori di Campo, diretta da Salvo Vitale, ex radio Aut, edito dalla “ Navarra Editore). Lo scrittore Corvaia, per caso, 18 anni dopo l’omicidio di Don Pino, capita nel palazzo dove abitava il noto sacerdote. In quell’occasione, lo scrittore si trova a parlare con Pippo De Pasquale, grande amico di Don Puglisi. Da quella chiacchierata intensa, nasce questo piccolo volume che ci consegna la storia di un uomo che credeva in un mondo diverso.
Don Puglisi, parroco di Brancaccio a Palermo, zona dove la mafia comandava, più volte era stato minacciato, ma lui minimizzava e andava avanti. Alcune volte il suo amico Pippo aveva risposto al telefono (il suo numero differiva solo di una cifra da quello di Don Pino) e aveva ascoltato minacce di morte: “Parrinu, sì muoaittu! Parrinu muristi!” (Prete, sei morto!) Era sempre con il sorriso sulle labbra, non si è mai lamentato. Non lasciava intendere a nessuno il suo calvario, non voleva destare apprensioni. Era il sacerdote di tutti e per tutti, umile, sempre pronto all’ascolto. Amava la gente, era sempre luminoso, il suo stipendio d’insegnante lo investiva per il centro Padre Nostro, in cui credeva molto. Non possedeva nulla se non tanti libri, nella sua abitazione c’erano libri ovunque, amava tanto leggere e imparare sempre cose nuove. Padre Puglisi è stato ucciso perché dimostrava concretamente, in zone mafiose, che esisteva un’altra vita: un’esistenza fatta di lavoro onesto, di solidarietà, di fiducia nell’altro.
“Togliere i bambini alla mafia era qualcosa di più grande di quanto si potesse immaginare e questo era quello che faceva lui, ma non pensando di combattere la mafia, unicamente con la speranza di dare un futuro migliore a quei futuri uomini”. Padre Puglisi, prima di andare a svolgere la sua missione a Brancaccio, era stato parroco a Godrano, un paesino del palermitano dove riuscì a fare riconciliare due famiglie mafiose (i Barbaccia e i Lorello) che da qualche tempo erano in lotta. Ovunque, dove ha operato, ha lasciato buone opere e bei ricordi. Questo piccolo volume di Marco Corvaia si legge tutto d’un fiato e ci mette a conoscenza di tanti particolari della vita di Padre Puglisi. Sabato 25 maggio Padre Puglisi sarà proclamato Beato. Una speranza, con la sua testimonianza, di convertire altri cuori.
Marco Corvaia, Pino se lo aspettava Il racconto della vita e della morte di Padre Puglisi, Collana I Fiori di Campo di Navarra Editore, euro 5