Nel primo trimestre del 2013 il prodotto interno lordo (PIL), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2005, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e del 2,3% nei confronti del primo trimestre del 2012.
Il calo congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nei comparti dell’industria e dei servizi e di un aumento nel settore dell’agricoltura. Il primo trimestre del 2013 ha avuto lo stesso numero di giornate lavorative del trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al primo trimestre del 2012.
La variazione acquisita per il 2013 è pari a -1,5%.
Nel confronto con il trimestre precedente, il Pil è aumentato dello 0,6% negli Stati Uniti e dello 0,3% nel Regno Unito. In termini tendenziali, si è registrata una crescita dell’1,8% negli Stati Uniti e dello 0,6% nel Regno Unito.
Ma anche il Pil dei cugini transalpini segna un valore negativo per il secondo trimestre consecutivo, per il presidente Hollande la situazione è grave anche se, afferma, “la crisi è meno profonda di quella del 2008-2009”.
Ma anche la Germania ha finito per accusare un dato negativo sul confronto annuo segnando un meno 0,3% del Pil contro il più 0,3% registrato nel quarto trimestre del 2012.
La Spagna ha segnato un meno 0,5% congiunturale e meno 2 % su base annua.
Istat, stima preliminare Pil 2013 – 15 maggio 2013