E’ giallo sulla sorte del presidente algerino Abdel Aziz Bouteflika, colpito il 27 aprile scorso da un’ischemia e da allora non più alla guida del paese.
In un comunicato ufficiale diffuso dalla presidenza algerina, si legge che “Bouteflika sta trascorrendo un periodo di convalescenza su consiglio dei medici dell’ospedale Val-de-Grâce di Parigi dove è stato ricoverato dopo il malore” e che le sue condizioni di salute “stanno migliorando gradatamente”. Dalla nota si apprende inoltre che il capo di stato algerino è quindi stato dimesso dall’ospedale ma non è chiaro dove si trovi in questo momento. Potrebbe trovarsi a Ginevra, come ha riportato la stampa svizzera, o essere rimasto in Francia oppure essere rientrato in patria. Il fatto che ci sia tanto mistero intorno alla sua sorte pone numerosi interrogativi non solo sulla sua capacità di rimettersi e ritornare al potere, quanto sul futuro del paese e su chi stia effettivamente guidando l’Algeria in questo momento.
Secondo fonti citate dal giornale arabo “al Shuruq”, Bouteflika non sarà più in grado di fare il presidente avendo subito danni permanenti. In particolare sembra che il suo corpo sia fortemente indebolito e che le autorità di Algeri stanno pensando di annunciarne la destituzione per motivi di salute. Si parla anche di un rinvio delle elezioni presidenziali del 2014 e della riforma costituzionale da lui avviata nel 2017. C’è stata nei giorni scorsi una lunga riunione ad Algeri tra tutti i generali durata più di 10 ore dalla quale sarebbe emerso che il potere ora è nelle mani di suo fratello, Said Bouteflika. Quest’ultimo infatti è stato nominato consigliere presidenziale dal fratello poco prima che lo colpisse il malore e, spiega la fonte, “non ha accompagnato il presidente in Francia, dopo il malore come invece hanno erroneamente riportato i giornali algerini. E’ arrivato a Parigi solo il 6 maggio per incontrare il presidente dove lo ha visto per la prima volta dal suo ricovero all’ospedale militare della capitale francese”. Said Bouteflika era accompagnato in quell’occasione dal figlio, generale Taoufiq e dal nipote.
Sembra inoltre che i generali algerini abbiano anche tenuto una riunione nei giorni scorsi a Batna con l’ex presidente algerino, Liamine Zéroual, che ha guidato il paese dal 1994 al 1999, per informarlo che il potere è passato al fratello del capo di Stato. Intanto l’opinione pubblica algerina si chiede quale sarà il futuro del paese, dopo che nelle scorse settimane i media di stato non hanno dato alcuna notizia circa lo stato di salute del loro presidente. Questa situazione ha infatti provocato grosse preoccupazioni nei partiti e nei leader politici che hanno chiesto chiarezza. La malattia del presidente è iniziata in un momento molto delicato dal punto di vista politico per l’Algeria, dove era iniziata una riforma costituzionale il cui obiettivo era quello di consentire proprio a Bouteflika di ricandidarsi per il quarto mandato nelle elezioni dell’aprile 2014.
A questo punto l’unica certezza è che il presidente algerino non possa ricandidarsi e questo fa riaprire i giochi per le prossime presidenziali. Ma resta il problema su chi guiderà il paese fino ad allora. Il pericolo è che i generali possano attuare un colpo di stato morbido decidendo loro chi deve andare al potere. Uno scenario simile a quello che si è verificato in Tunisia con l’ex presidente Habib Bourguiba nel novembre 1987 al quale è succeduto Zine El Abidine Ben Ali. Il 7 novembre 1987, il primo ministro Ben Ali aveva deposto il presidente Bourguiba convocando un gruppo di medici i quali avevano diagnosticato “l’incapacità fisica e mentale” dell’anziano capo dello stato. E’ difficile però confermare se tale scenario si potrà ripetere in Algeria. Paradossalmente, è stato lo staff del presidente che, decidendo di rendere noto a milioni di algerini la condizione fisica di Bouteflika, ha fornito gli argomenti adatti ai suoi avversari per chiedere la sua deposizione. Le speculazioni, però, sono iniziate prima del ricovero di Bouteflika ed in particolare lo scorso 15 aprile, quando il capo di stato è apparso molto debole in un discorso alla nazione in cui ha annunciato l’avvio delle riforme politiche senza fissare un calendario.
Alcuni sostengono che il presidente algerino abbia registrato il videomessaggio con grandi difficoltà, tanto che il protocollo presidenziale ha dovuto interrompere la registrazione più volte per permettergli di riprendere fiato, tagliando e registrando le scene che potevano essere imbarazzanti per l’immagine del presidente. Bouteflika, che ha 74 anni, è stato operato nel 2005 per un’ulcera a Parigi ed è stato rieletto nel mese di aprile del 2009 per un terzo mandato. Da allora, le sue apparizioni pubbliche sono state sempre più rare. Le prolungate assenze dalla scena, le udienze concesse agli ospiti e le recenti visite a Tamanrasset e Tlemcen, sembrano suggerire che il presidente avrebbe subito particolari trattamenti terapeutici per mitigare gli effetti della malattia e mantenersi in condizione di poter esercitare le sue funzioni.