Giulio Andreotti era nato a Roma il 14 gennaio del 1919 in via dei Prefetti, romano doc, è stato uno degli esponenti di spicco non solo della Democrazia Cristiana ma del panorama politico italiano dal dopoguerra a manipulite.
Sette volte presidente del Consiglio, otto volte ministro della Difesa, cinque volte ministro degli Esteri, tre delle partecipazioni statali, due delle Finanze, una volta del Bilancio, una del Tesoro, una dell’Interno, una dei Beni culturali, una delle Politiche comunitarie e una dell’industria. 
Esattamente un anno fa, il 3 maggio del 2012 era stato ricoverato in terapia intensiva al policlinico Gemelli di Roma. Anche in questa occasione il senatore a vita non aveva perso la sua vena ironica, facendo battute sul numero del suo letto di ricovero, il 17. 
A Wikipedia, che per una svista aveva aggiornato il sito dando la notizia della sua morte, aveva subito chiesto la rettifica, confermando anche la sua scaramanzia.
Ricoverato di nuovo ad agosto dello stesso anno, l’ex presidente del Consiglio disse ai medici: “tutto sommato sto bene, si invecchia, quindi si campa…”
E a proposito di umorismo andreottiano, tra le sue frasi più celebri: 
Il potere logora chi non ce l’ha
A parte le guerre puniche mi viene attribuito veramente di tutto
Se fossi nato in un campo profughi del Libano sarei terrorista anch’io
L’Umiltà è una virtù stupenda, ma non quando si esercita nella dichiarazione dei redditi
Amo talmente tanto la Germania che ne preferivo due
I pazzi si distinguono in due tipi: quelli che credono di essere Napoleone e quelli che credono di risanare le Ferrovie dello Stato
I miei amici che facevano sport sono morti da tempo
Meglio tirare a campare che tirare le cuoia
Essendo noi uomini medi, le vie di mezzo sono, per noi, le più congeniali
La cattiveria dei buoni è pericolosissima
A pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso ci si indovina
Non basta avere ragione, bisogna avere anche qualcuno che te la dia
So di essere di media statura ma… non vedo giganti intorno a me
I verdi sono come i cocomeri, verdi fuori ma rossi dentro
Non sono pronto. Spero di morire il più tardi possibile. Ma se dovessi morire tra un minuto so che nell’aldilà non sarei chiamato a rispondere né di Pecorelli né della mafia. Di altre cose sì. Ma su questo ho le carte in regola

Porterà tutto con sé.

Di Golem

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