La riviera francese più chic e rinomata durante lo scorso week-end ha lasciato i panni provenzali per indossare quelli… giapponesi!
Dal 20 al 21 Aprile infatti si è svolto a Nizza il Cartoonist 2013, Festival Internazionale del cinema d’animazione che ha raccolto, nella prestigiosa sede dell’Acropolis, un centro congressi ad alto impatto architettonico, decine di professionisti del settore provenienti da tutte le parti del mondo ma soprattutto nipponici.
Nata negli anni ’90, la manifestazione è giunta quest’anno alla sua ventesima edizione e per celebrare un anniversario così importante il direttore generale, Oliver Gilbert, ha voluto riunire le maestranze più illustri dell’animazione nipponica ed è addirittura riuscito a portare in Europa la mostra monografica di Shingo Araki, celeberrimo animatore, character designer e disegnatore giapponese scomparso nel dicembre del 2011 lasciando un vuoto incolmabile per tutti i fans.
Araki col suo lavoro ha segnato in modo indelebile i cartoni animati, “imprintando” nell’immaginario collettivo del pubblico di allora come di oggi uno stile e una ricerca di quello stile al pari di nessun altro se non della sua partner Michi Himeno.
E così una sfilza di acetati e disegni preparatori, settei (model sheets), matite, schizzi e appunti scritti in fretta e in furia in un momento di ispirazione del sensei, sono stati esposti al pubblico francese che ha potuto vedere da vicino quello che era stato possibile ammirare solo a Tokyo nel Dicembre dello scorso anno.
A presidiare questa raccolta un’ospite d’eccezione, il figlio Shinji che, pazientemente e molto cordialmente, ha chiacchierato con i fans, gli appassionati, i collezionisti o semplicemente con chi, guardando quei tratti e quei volti disegnati, ricordava ancestralmente i cartoni della propria infanzia. Shinji ci ha raccontato aneddoti familiari e personali di uno Shingo padre e uomo che forse sono stati la parte più poetica di questo viaggio.
Araki è stato character designer e direttore dell’animazione degli anime, a mio avviso, più belli (da un punto di vista stilistico e grafico) che siano mai stati prodotti. Solo per citarne alcuni: Bia, la sfida della magia (1974), Ufo Robot Goldrake (1975), Danguard (1977), Galaxy Express 999 (1978), a Lady Oscar (1979) e Lalabel (1980) . La tecnica del duo Araki – Himeno ha lasciato una traccia indelebile nel mondo dell’animazione con quello stile unico e inconfondibile che è possibile apprezzare soprattutto ne “I Cavalieri dello Zodiaco” (1986) attorno ai quali ruotava un po’ tutta la manifestazione (non posso non citare la presenza di Shiori Teshirogi (mangaka di Saint Seiya Lost Canvas), Nobuo Yamada (cantante di Pegasus Fantasy e della opening di Tensou Sentai Goseiger) e Toru Foruya (voce storica di Pegasus Seiya).
Anche a Cartoonist, immancabile, il Cosplay Contest dove hanno sfilato tantissimi ragazzi che si sono cimentati in divertenti performance quasi tutte a carattere umoristico senza tralasciare una maniacale cura per i dettagli. Non a caso da questo contest uscirà il rappresentante francese per l’Eurocosplay che si terrà durante il MCM Expo (Ottobre 2013).
A differenza delle fiere nostrane Cartoonist invece, non ha puntato molto sull’aspetto “business”: gli stand dei venditori infatti (e per fortuna) erano pochi e del giusto numero. L’attenzione è stata tutta per le mostre, i dibattiti, gli ospiti e le ambitissime sessioni di autografi con in grandi personaggi del mondo dei cartoni.
Con un perverso meccanismo di prenotazione alla francese denominato “chi primm’ arriva meglio alloggia”, sono stati distribuiti dei biglietti d’accesso alla stanza magica dei vip. In fila lungo una disposizione lineare, si sono susseguiti nei due giorni nizzardi tutti gli ospiti della manifestazione: animatori, mangaka, disegnatori, doppiatori giapponesi (delle serie originali) come anche cantanti delle sigle nipponiche.
Il più “richiesto” è stato di certo Masami Suda: classe 1943 Suda è un disegnatore che comincia la sua carriera negli anni ’60 come animatore. Dapprima lavora principalmente per la Tatsunoko Production dove, nel ruolo di direttore dell’animazione, si occuperà di serie storiche come Superauto Mach 5, Judo Boy e“Gatchaman, la battaglia dei pianeti” che vanta ancora oggi un enorme successo (tanto che il prossimo 24 Agosto in Giappone è attesissima l’uscita nelle sale cinematografiche del film live-action per la regia di Toya Sato).
Successivamente Masami Suda passerà alla Toei Animation e si occuperà di serie famosissime come Candy Candy e Kiss Me Licia. Ma il lavoro più impegnativo sarà quello che lo vedrà occupato per l’adattamento morfologico delle pose di combattimento riprese dal manga originale di Tetsuo Hara per i personaggi di Ken Shiro, la serie punk-post-atomica più incredibile che si sia mai vista sui nostri teleschermi.
All’appello rispondevano anche il bizzarro Akihiro Kanayama, (character designer e animatore di serie importanti come Rocky Joe, Leo e Gundam) che andava in giro dispensando monetine bucate da 5 Yen, considerate un amuleto portafortuna!
C’era anche la minuta Kazuko Tadano che possiamo ricordare sicuramente nel ruolo di character designer per la serie Sailor Moon del 1992. La fila di grandi e piccini in attesa di ricevere dalla Tadano una Sailor autografata era veramente lunga.
E poi lasciatemi tenere per ultimo come chicca, il sensei Koichi Tsunoda che tra i tanti presenti è forse quello più incisivo insieme a Suda nel panorama dell’animazione nipponica.
Entrato alla Toei Animation nel lontano 1963 come semplice intercalatore diventa presto animatore e poi negli anni ’80 diventa direttore dell’animazione dei primi film di Mazinga. Attualmente collabora sporadicamente alle produzioni animate impegnato com’è nel ruolo di insegnante nella scuola della Toei Animation.
Insomma, questo Cartoonist si è rivelato un’occasione davvero unica dove poter “toccare con mano” personaggi mitologici che hanno segnato irreversibilmente la mia vita (e quella di tante altre persone) sia da un punto di vista personale che professionale.
Escludendo il mastodontico fenomeno lucchese, che è una cosa di pari spessore ma dalla conformazione totalmente differente, sarebbe bello che anche in Italia si riuscisse a creare qualcosa di simile, dove ci si possa trovare gomito a gomito con i grandi del disegno senza filtri, senza grandi distanze, e parlare e fare domande per ore e terminare solo quando si è pienamente appagati e soddisfatti.
Au revoir… that’s all folks!