Oggi ho ricevuto una telefonata. Era un brav’uomo che vuole da me un cucciolo di Labrador, per i suoi figli di tre e cinque anni. È una splendida idea arricchire l’infanzia dei nostri bambini con la presenza di un cane, purché non si creda alla storiella del cane baby sitter.
Nessun cane è un baby sitter e nessuno dovrebbe nutrire aspettative del genere riguardo al suo cane. Il rapporto cane- bambino va sempre mediato dalla presenza di un adulto, per salvaguardare il cane dal bambino ed evitare che, a forza di angherie, il cane alla fine possa perdere la pazienza.
Il cane è una presenza positiva nell’infanzia di un uomo, SE rappresenta uno spunto educativo, SE i genitori sono disposti a insegnare al bambino a rispettare gli spazi, i tempi, le necessità del cane, SE sono disposti ad educare il cane.
Il signore che desidera il cucciolo ha iniziato dicendo: – so che il Labrador è un cane buono per stare con i bambini. – L’ho subito contraddetto. Il Labrador non è buonoperstareconibambini. È allegro, esuberante, pieno di vita. è un cane. Il cucciolo mordicchia, salta, corre! Raccoglie ogni cosa in bocca, sporca! Quando avrà compiuto cinque mesi, avrà superato abbondantemente i venti chili e ne peserà circa trentacinque a un anno. I cani, se non vi vedono per cinque minuti, perché siete scesi giù a firmare una raccomandata, al vostro rientro, vi faranno le feste come se foste partiti anni prima sulla Santa Maria e foste appena tornati dalle Lontane Americhe. Un energumeno festoso di trentacinque chili, dotato di un manganello ACAB al posto della coda, sapete che impatto fisico può avere su un bambino di tre anni, se non viene opportunamente EDUCATO?
Qualcuno starà pensando: ma come? Non allevi Labrador? È questo il modo di sponsorizzare la Razza? Allevo Labrador, per me la Razza migliore del mondo, infatti i miei sono anche Cani d’Assistenza, ma non vendo equivoci. Chi sceglie il cane dopo aver preso la giusta villetta, la comoda Tre Volumi, l’opportuno barbecue per realizzare la sua idea di Famiglia Felice del Mulino di Qualsiasi Colore, che preferisca un Labrador oppure no, deve sapere che sta scegliendo d’impegnarsi nell’educazione di un altro figlio, un po’ più peloso.
Il povero signore che mi ha chiamato non si è lasciato smontare.
– Io possiedo cani da sempre! – Ha rivendicato. Gli ho chiesto dove sono ora.
– Chi? – Mi ha risposto un po’ stranito.
– Gli altri cani.
– In giardino. – è stata la risposta.
Uno che ha avuto molti cani di solito genera in me il sospetto che ne abbia cambiati molti, o seppelliti molti. Insomma, è come se mi telefonasse Barbablù per chiedermi in sposa mia figlia. I cani devono durare. Il turnover dei cani dev’essere basso. Ho avuto due cani. Sono morti uno a dieci, l’altro a tredici anni. Sono pronto per prendere un cane con me: questa per me è una buona credenziale.
Inoltre, perché i cani sono in giardino e non in casa? Il cane di casa deve vivere IN CASA, a contatto con la famiglia, se vogliamo che impari a diventare un buon membro della famiglia. Il cane tenuto in giardino FA BRANCO con gli altri cani e non riconosce più la famiglia come guida. Poi ci si lamenta di cani che danno di matto all’improvviso! Ma come! Era sempre stato tranquillo! Anche il pazzo di Psyco lo era! È come avere un bambino e tenerlo sempre nella sua stanzetta, in isolamento, e poi pretendere che, chiamato a fare gli onori di casa, lo stesso bambino si comporti come un damerino appena uscito da un libro di bon ton di Lina Sotis, e non decida invece di scagliare Lego di plastica dura in testa alla zia Isotta in visita all’ora del tè. Tu tratti il cane come fosse un Cedrus Libani (neanche lo innaffi), e poi pretendi che si comporti come Rex?
A questo punto gli ho chiesto dove intende far vivere il cane.
– In garage. – Mi ha risposto.
Tu vuoi gestire il cane come fosse una Fiat Punto, lo parcheggi in garage, magari ti dimentichi pure di fare il tagliando, e poi credi che lo stesso cane possa essere un buon compagno per tuo figlio?
La mia Labrador nera aspetta i cuccioli: per il bene di persone e cani, nessuno di loro sarà trattato come un Cedrus o come una Punto. Punto.