Dopo tantissimi anni (era dai tempi del buon vecchio Traini che organizzava l’Expocartoon nei gloriosi anni ’90 che non accadeva), Roma ha visto il ritorno di una fiera del fumetto in primavera.
Dal 4 al 7 aprile infatti si è svolta la 13° edizione del Romics.

E non c’è scaramanzia che tenga, il 13 è un numero che ha portato bene agli organizzatori che hanno voluto raddoppiare l’appuntamento fumettistico della Capitale (aprile appunto e il prossimo ottobre). Collocata tra una mirabolante edizione di Cartoomics a Milano (15-17 marzo scorsi) e la promettente 15° edizione del Napoli Comicon (che si svolgerà dal 25 al 28 aprile prossimi), Romics rischiava davvero di stancare il pubblico che infatti nei primi due giorni della fiera si è fatto desiderare, ma è riuscita poi a sfondare la soglia delle centomila presenze grazie ad un ricco programma nel week-end.

Tra i tanti ospiti non possiamo non citare il britannico David Lloyd. Autore del fenomenale “V for Vendetta”, il geniale disegnatore è stato disponibilissimo ad incontrare il pubblico e, nelle diverse sessioni d’autografi, è stato possibile quasi a tutti farsi dedicare uno schizzo. Piccolo di statura e grande bevitore di vino rosso, David Lloyd è stato premiato con il Romics d’Oro 2013come anche l’artista spagnolo Paco Roca, una delle firme più interessanti del fumetto europeo contemporaneo, premiato a Roma per la sua capacità di disegnare e raccontare storie drammatiche, comiche o d’avventura con la stessa passione e intensità emotiva. Il suo capolavoro, il graphic novel Rughe (in Italia edito da Tunuè), apprezzato dalla critica e dal pubblico, ha vinto numerosi premi (miglior opera al Salone internazionale del fumetto di Barcellona, di Madrid e per il Gran Giunigi di Lucca Comics and Games 2008, ecc.) ed è diventato un film d’animazione (diretto da Ignacio Ferreras, vincitore del Premio Goya e di numerosi altri riconoscimenti internazionali) che a breve sarà distribuito anche in Italia .

Ma è il sol levante ad essere il magnete più potente di questa manifestazione. Al concerto dei nipponici Loverin Tamburin scenedi delirio per la musica JPOP. Se continua cosi Laura Pausini tra qualche anno sarà costretta a farsi un intervento di chirurgia estetica per farsi fare gli occhi a mandorla! E poi c’erano loro: brutti, sporchi, ma soprattutto morti: erano i morti viventi o, come fa più figo definirli da qualche anno a questa parte “Walking Dead”:  tavole rotonde, ma soprattutto aitanti zombesse hanno animato il padiglione 9, vero e proprio “centro del contagio”. I truccatori della Baburka Production, professionisti provenienti dal cinema offrivano a prezzi modici l’ebrezza di avere la fronte squarciata… ma senza dolore: un po’ di lattice, colla teatrale e tanto tanto colorante rosso et voilà, in una decina di minuti potevi tranquillamente circolare per la fiera trasformato in un vero zombie.

Come per la scorsa edizione, anche quest’anno Romics ha celebrato un supereroe e dopo Spiderman è stata quindi la volta di Superman: dibattiti,  tavole rotonde e mostra per parlare del personaggio DC Comics creato da  Jerry Siegel e Joe Shuster che vedrà uscire al cinema, nel giugno di quest’anno, l’ennesima pellicola a lui dedicata “Man of Steel” diretta da Zack Snider, il regista di “300” e “Watchmen”

Ma l’attrattiva maggiore è stata sicuramente la gara per i cosplayer che darà l’opportunità ai vincitori di andare in Giappone per rappresentare l’Italia al World Cosplay Summit (WCS), la grande manifestazione Cosplay organizzata dalla TV Aichi che ogni anno si tiene a Nagoya (Giappone), con la quale Romics è gemellato fin dalla prima edizione. Il WCS è un vero e proprio campionato mondiale del Cosplay, con numerose nazioni coinvolte.
Ma anche per quelli che non erano direttamente coinvolti nella gara, Romics ha dato modo di vivere per qualche giorno nei panni del loro beniamino: che sia Paperino, Spongebob, Dylan Dog o anche Lady Gaga non importa, l’essenziale è interpretare il personaggio preferito e indossare i suoi panni con fierezza.
Ecco così avvicendarsi davanti ai nostri occhi, improbabili Batman dall’evidente pancia sblusata in tuta e calzamaglia,  principesse delle favole in età senile, Mini Pony tutt’altro che aggraziati interpretati da adolescenti un po’ goffe, aitanti giovanotti alti quasi due metri vestiti da Sailor Venus e Sailor Moon con tanto di tacchi a spillo, ma anche costumi ineccepibili fatti a mano indossati da ragazzi davvero somiglianti sia nell’aspetto che nell’atteggiamento al loro personaggio adorato. E la cosa davvero meravigliosa e che a nessuno viene in mente di prendere in giro l’Uomo Tigre con la panza in collant e neppure la “Lamù” in bikini da urlo o l’immancabile “Cat Woman” fetish in tuta aderente in Latex perché questo è il magico mondo Cosplay che va oltre il travestimento carnevalesco e rende le persone felici di appartenere al mondo dei fumetti, dell’animazione, dei videogame e del cinema anche solo grazie ad un dettaglio (un cappello, un accessorio o un mantello) indossato però con spensieratezza e a volte coraggio!

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