SPOLETO. Il Balletto di Spoleto, in collaborazione con Cantiere Oberdan e la Città di Spoleto, Assessorato Cultura e Turismo, fino al 4 maggio prossimo presenta la seconda edizione della rassegna di danza contemporanea SpoletoLab/ReteDanza. Il primo spettacolo, che verrà presentato a Spoleto al Cantiere Oberdan sabato alle ore 21.15, sarà Inafferrabile Vuoto di e con Mariella Sto e Cristina Failla.

Produzione Vera Stasi (Tuscania), su musiche di Andrea Araceli, Sergio Caputo, Harald Weiss. Inafferrabile vuoto è uno spettacolo che si muove nel territorio dell’assurdo dove una donna di mezza età, intrappolata nella banalità del linguaggio, svela la propria reale pena, quella di non potersi sottrarre al vuoto quotidiano, riproponendo continuamente gli stessi rituali, le stesse parole vacue, creando involontariamente situazioni comiche a volte esilaranti. SpoletoLab/ReteDanza è la sigla con cui si definisce il progetto della creazione di una rete interregionale di luoghi dedicati alla danza contemporanea e alle arti performative. Nasce per far conoscere meglio le realtà della danza contemporanea italiana, che è molto più viva di quel che può sembrare. Servono solo spazi condivisi in cui lavorare con continuità, e il Cantiere Oberdan è una bellissima occasione. Spoleto d’altronde è città d’arte e di cultura, l’idea è quella di viverla e farla vivere tutto l’anno, non solo nei mesi estivi che più facilmente attraggono pubblico e risorse. “L’interesse quotidiano per l’arte va coltivato con passione ed amore, è la vera ricetta per un futuro più sostenibile”, spiegano gli ideatori Caterina Genta e Marco Schiavoni. La rassegna si articolerà in due fasi, la prima è quella aperta sabato 6 aprile, la seconda sarà ad ottobre e novembre, con l’intenzione di portare a teatro anche i ragazzi delle scuole medie inferiori e superiori, in stretta collaborazione con il Comune e con i circoli didattici locali. “Il miglior modo di formare un nuovo pubblico è portare i ragazzi nelle sale teatrali – affermano Genta e Schiavoni – confrontandosi con gli autori e gli interpreti che lavorano professionalmente. Non a caso le uniche compagnie invitate sono riconosciute e sovvenzionate dal Mibac. Sono previsti anche degli incontri da svolgersi all’interno degli istituti scolastici per far incontrare i ragazzi e gli artisti prima delle rappresentazioni”.

Di Golem

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