Leggere un libro di Gianrico Carofiglio è sempre un piacere. Perché scrive bene e perché è capace di riassumere in una sola frase pensieri e sentimenti universali. Questa raccolta di racconti, appena uscita in edizione economica, poi, è particolarmente adatta come “libro da viaggio”.
Intanto, perché i dieci brani scelti sono corti, alcuni cortissimi, e poi perché molti di essi si svolgono proprio durante un viaggio o in luoghi come aeroporti, stazioni, autostrade.
Come il primo, tra i più belli, che dà il nome al volume e che è ambientato di notte nello scalo aereo di Amsterdam; un uomo e una donna si incontrano, parlano, si raccontano e si attraggono, ma lei è sfuggente, non ci può essere futuro tra loro: lui è un polizotto, Valeria una donna che scappa, dopo che ha ucciso il marito della sorella.
Oppure il secondo, Vigilie, interamente ambientato “nello sterminato atrio della stazione di Termini” la sera prima di Natale; o ancora, quello che si chiama Giulia e che inizia così: “Era un venerdì sera d’inverno, avevo guidato per ore lungo un’autostrada deserta e alla fine ero arrivato al casello di Bari Nord”.
Il tempo che trascorriamo in viaggio è un tempo strano. C’è una sospensione delle normali attività e c’è la possibilità di nuovi incontri, nuove esperienze, nuovi pensieri e punti di vista.
Può essere anche un tempo di stati d’animo malinconici. Come nel racconto Città, dove il protagonista conosce in aereo una donna non vedente e si ritrova con “Una fitta incomprensibile di rimpianto.
Per le vite non vissute, per le vite degli altri che intravediamo da una finestra illuminata, quelle che ci passano accanto, un attimo, e poi scompaiono”.
Gianrico Carofiglio era un magistrato, prima di diventare un celebre scrittore. E nei suoi racconti, come nei suoi romanzi, si ritrovano spesso dettagliate spiegazioni sul funzionamento di inchieste, processi, interrogatori, procedimenti penali, come nel caso di Sommarie informazioni a Bogotà, che racconta la storia della scomparsa di “Colonna Francesca, medico, operante come volontario nell’organizzazione umanitaria internazionale denominata Medici Senza Frontiere”.
O come nel Paradosso del poliziotto, dove un vecchio poliziotto spiega a un giovane scrittore le tecniche di interrogatorio.
I dieci racconti del volume sono stati scritti da Carofiglio nel corso degli anni e sono già stati pubblicati in libri e riviste.
Gianrico Carofiglio è nato a Bari nel 1961, dalla scrittrice Enza Buono. Magistrato dal 1986, è sceso (o salito) in politica nel 2008, anno in cui viene nominato senatore del PD. Il suo esordio come scrittore è del 2002, con il romanzo Testimone inconsapevole, il primo della serie pubblicata da Einaudi che ha come protagonista l’avvocato Guerrieri. Con Rizzoli ha invece pubblicato Il passato è una terra straniera, la graphic novel Cacciatori nelle tenebre, Il silenzio dell’onda e il saggio La manomissione delle parole. La raccolta di racconti Non esiste saggezza ha vinto il premio letterario Piero Chiara.
Non esiste saggezza
Gianrico Carofiglio
Bur 2013, pp. 245, 10 euro.