immagine_1

immagine_1Nel mondo degli agenti di assicurazione è cominciata una difficile partita a scacchi tra le Compagnie che non hanno accettato o non vogliono accettare la legge 221 sulla libera collaborazione degli intermediari, e i propri agenti. La partita, senza esclusione di colpi , ha visto la prima manche tra la Vittoria assicurazioni e i propri agenti, iscritti all’Anapa con quello che sembra essere stato un colpo di mano del gruppo dirigente “Gav” (Gruppo aziendale agenti Vittoria).
In contemporanea si sta giocando anche un’altra partita, a colpi di diffide e smentite , tra SNA, il maggior sindacato agenti, e ANAPA (l’associazione degli intermediari fondata due mesi fa da 13 presidenti di gruppo aziendale molto vicini alle Compagnie).

Abbiamo sintetizzato lo scacco matto nel sommario. In realtà non si tratta solo di uno scacco agli intermediari, ma anche alla “legge sviluppo” e ai consumatori, in particolare ai clienti della Vittoria che, convinti di poter chiedere al proprio agente la migliore polizza del mercato, saranno invece costretti ad acquistare (dagli agenti non discriminati: i monomandatari) i prodotti della sola Vittoria assicurazioni, e non è affatto detto che questi siano i migliori.

Il fatto, al di là delle partite, stando alle notizie divulgate da SNA, è allarmante, anche perché potrebbe far partire le repliche tra le Compagnie e vanificare, come successe all’epoca del decreto Bersani sul plurimandato, la libertà degli intermediari appena conquistata.

Scrive al presidente Demozzi un agente della Vittoria: “… la situazione attuale in ambito Gruppo Agenti è “calda”. Ho la netta impressione di subire una sorta di isolamento da parte dei miei colleghi. Adesso più di prima, ma in effetti è già dall’inizio del mio mandato che non mi sento, diciamo così, “accettato” sulla piazza, ora mi pare che questo atteggiamento arrivi dai vertici del Gruppo”. Lo Sna, dopo la prima diffida, il 18 febbraio ha scritto una seconda lettera (vedi allegato) “al Gruppo aziendale agenti che con una decisione assembleare ha automaticamente iscritto alla neo-costituita Anapa tutti gli aderenti al Gruppo Aziendale, senza preventivo esplicito consenso individuale”.

Il Gruppo Agenti, che probabilmente deve essere un perfezionista…, ha pure blindato l’eventuale fuga dei propri iscritti verso i ridenti lidi dell’indipendenza, con una clausola dello statuto dello stesso Gav col quale, impedendo l’abiura alla fede di… Santa Anapa, sbarra l’iscrizione al gruppo aziendale degli agenti plurimandatari. Se questi fatti, come sembra, sono veri (vedi documenti allegati) , ci sarebbe da chiedersi allora quale percorso abbiano mai seguito i 1.000 iscritti che “l’Associazione degli agenti professionisti” vanta di annoverare nelle sue file.

Demozzi, che ha garantito l’assistenza sindacale a tutti i suoi colleghi Vittoria, ha dichiarato: “La strada verso la libertà d’azione imprenditoriale degli Agenti è ancora lunga, ma con buon passo nessuna meta è mai troppo lontana”. Purché, aggiungiamo noi, i ”pellegrini”, lungo quella strada, non si lascino indurre al peccato da qualche diavolo tentatore, ma che , soprattutto, non cadano nelle voragini di draghi voraci .

Anapa nega.
A proposito della questione Sna-Anapa, tanto per dimostrare al presidente di Anapa che la stampa anche questa volta gli lascia la parola, riportiamo la sua versione (la lettera intera, indirizzata allo Sna, è tra i documenti correlati). Dice Cirasola il 19 febbraio: “A titolo di pura cortesia, reputo di potermi limitare a confermare che, per quanto risulta alla nostra segreteria, i Colleghi che hanno aderito ad Anapa l’abbiano fatto liberamente e regolarmente (le sottolineature sono nostre n.d.r.) nonostante le insinuazioni e gli attacchi, susseguitisi con frequenza quasi quotidiana, contro la nostra Associazione e i suoi principali esponenti. Mi riferisco, in particolare, alle notizie continuativamente divulgate dalla newsletter dello Sna e pubblicate anche sulla stampa specializzata”.

Non è stato un colpo di mano, ma…
Insomma pare proprio che non si sia trattato di un blitz perché i regolamenti dei gruppi aziendali, Gav compreso consentono ai dirigenti del Gruppo di prendere decisioni e di portarle all’approvazione dell’assemblea in due modi, diversi nella forma, ma identici nella sostanza. Ma lasciamo la parola al presidente Demozzi che amplia il discorso ai patti integrativi aziendali che in realtà non integrano , ma tolgono…: -“ I patti integrativi aziendali – ci dichiara il Presidente di Sna – dovrebbero essere migliorativi rispetto a quelli generali, in realtà sono peggiorativi. Basti pensare al voto palese delle votazioni assembleari: alzata di mano per dire sì; alzata di mano per dire no, quando invece dovrebbero essere fatte con voto segreto, almeno nelle questioni di importanza capitale “-

Provate adesso ad immaginare di essere un agente della Compagnia con la quale il gruppo aziendale ha stabilito un accordo (gradito alla Mandante): quale agente monomandatario ha il coraggio di dichiararsi platealmente contrario, sapendo che potrebbe facilmente andare incontro alle ritorsioni della propria mandante….? -“Questi tipi di votazioni”- ci ha sottolineato Demozzi-“ finiscono per realizzare una omertà indotta per cui tutti gli accordi integrativi in peius finiscono sempre per essere approvati all’unanimità”-

Restrizione della libertà individuale.
immagine_2_restrizioneLe gravi parole del presidente Sna denunciano la restrizione alla libertà individuale degli agenti, specie se “dipendenti” ed è qui dove l’Antitrust (e non solo lei ) potrebbe intervenire, anzi forse è già intervenuta se è vera la voce che esisterebbe un fascicolo aperto sui fatti della Vittoria. E’ probabile che l’Autority abbia ritenuto di indagare anche per evitare che possa scattare l’effetto domino come minimo negli altri gruppi aziendali dei 13 presidenti fondatori di Anapa i quali “correttamente” e “liberamente” potrebbero far aderire in massa i propri associati alla loro ”Associazione di Professionisti”. Insomma ci sarebbe da chiedersi se i gruppi aziendali, nell’era del plurimandato e dell’indipendenza dell’agente , abbiano ancora un ruolo nel miglioramento della condizione dell’agente (lo avrebbero, invece, e forte , se tutti gli intermediari fossero monomandatari…. ). A questo proposito il Presidente Sna aggiunge:- ”Quando un collega si sente isolato, non tutelato dal suo Gruppo Agenti, dal suo Presidente, significa che quel Gruppo e quel Presidente (e non ci stiamo riferendo al solo caso specifico sopra riportato) hanno smesso di rappresentare i colleghi, di difenderne gli interessi. Significa che probabilmente sono più vicini al management dell’impresa che ai loro associati. E questo è grave ed imbarazzante. Solo chi antepone, senza se e senza ma, la solidarietà, la difesa, l’assistenza e la tutela degli interessi dei colleghi, agli interessi della mandante, è degno di assumere il difficile compito della rappresentanza.”-

Scacco matto alla legge.
Dice Demozzi: -“uno statuto che vieta l’appartenenza al Gaa a quegli agenti che… hanno o ricevono mandato da più imprese … è uno statuto evidentemente ispirato dalla compagnia o quanto meno allineato alla politica dell’impresa”- La compagnia – ammonisce il presidente in un altro passo della lettera inviata agli agenti – potrebbe risultare perseguibile dall’Antitrust, per comportamento contrario allo sviluppo della libera concorrenza- Cioè per quella legge (n. 221/18/12 2012) che vieta l’esclusiva e “di ogni norma restrittiva che limiti o annulli tale divieto” .

Un invito agli agenti.
In conclusione ci troviamo difronte ad una domanda fondamentale. E’ legittimo spostare una massa di persone con una votazione ufficialmente regolare, ma apparentemente coattiva e probabilmente lesiva (da parte di una Compagnia) di una legge, oppure no? Perché se è tutto regolare, e ce lo dovranno dire gli agenti prima ed eventualmente l’Antitrust poi, allora potremmo trovarci a dover registrare molti altri legittimi spostamenti “automatici” nelle file di un’associazione (una nuova lobby?) che ha fatto della concertazione con le Compagnie il proprio “core business”, del mono mandato il proprio credo e che considera i colleghi dei concorrenti da battere.
Se, su questi temi, ci scriveranno gli agenti, Vittoria e non, dandoci il loro parere , pubblicheremo le lettere garantendo, se ce lo chiederanno (i giornalisti sono legati al segreto professionale), il più assoluto anonimato.
DIFFIDA SNA AL PRESIDENTE ANAPA – 11 FEBBRAIO 2013
RISPOSTA ANAPA A DIFFIDA SNA – 19 FEBBRAIO 2013
LETTERA SNA AGLI AGENTI VITTORIA – 18 FEBBRAIO 2013

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *