Tutti conosciamo l’aglio (Allium Sativum), lo usiamo per cucinare, lo vediamo nei film come rimedio contro i vampiri, ne sentiamo l’odore, non proprio gradevolissimo (dovuto al disolfuro di diallile) ma non tutti ne conoscono le caratteristiche terapeutiche, o la storia.
Già 5000 anni fa veniva coltivato in medio Oriente. Gli Ebrei lo assumevano il venerdì in previsione degli incontri coniugali del sabato. I Romani lo raccomandavano con il coriandolo aggiunto al vino durante i banchetti orgiastici. Era invece vietato ai monaci buddisti. Una lunga storia che, tra verità e leggenda, ci ha portato fino alle recenti scoperte. Una delle patologie più diffuse nel mondo occidentale è l’ipertensione.
Naturalmente esistono in commercio moltissimi farmaci chimici, ma l’aglio è un ottimo sostitutivo per tenere sotto controllo la pressione. Infatti, non è un ipotensivo semplice (cioè sintomatico), ma un vero e proprio regolatore della pressione arteriosa, impedisce cioè, con un corretto e prolungato utilizzo, gli sbalzi di pressione pericolosi per cuore e arterie. Inoltre, soprattutto se associato alla cipolla, ha una eccellente funzione antiaggregante piastrinica. Possiede una forte funzione antisettica soprattutto per le affezioni delle vie respiratorie e agisce su tutto il sistema circolatorio sia cerebrale che centrale. E, inoltre, ma non meno importante non presenta alcuna tossicità e può, quindi, essere usato per periodi prolungati senza dover aumentare il dosaggio. L’elevato potere fluidificante dell’aglio sulla circolazione sanguigna fa quindi consigliare di non associarlo ad altri farmaci anticoagulanti chimici. Naturalmente il corretto utilizzo di questo alimento prevede un trattamento costante e prolungato e si associa ai consigli medici di una dieta iposodica. Fortunatamente esistono in commercio capsule completamente inodori e insapori che evitano lo spiacevole odore dell’alimento fresco.