Bisogna prendere sul serio le parole del Cavaliere il quale è sceso in campo con 22 giocatori contro 11. Una partita molto equilibrata! Per non allarmare l’arbitro che dovrebbe impedirgli di candidarsi ogni tanto fa un autogol magari nel giorno della Shoah.
“Vedete – dice lo statista di Arcore – siamo 22 brocchi. Voi solo undici e vincerete alla grande” Non bisogna illudersi che ciò sia vero. Tra i 22 ci sarà uno che riesca a varcare l’area di rigore. Allora è bene che ciascun elettore italiano onesto, sia di destra, sia di sinistra, vada in tribunale per far cessare lo scempio e ripristinare la par condicio. Lui, l’elettore, è l’arbitro e può chiedere al giudice di applicare la legge che lo definisce ineleggibile ora, non dopo le elezioni quando in parlamento tenterà gli inciuci come ha sempre fatto per 20 anni.
Non bisogna però tacere sulle volgari battute nel giorno della memoria sulla Shoah. Benito Mussolini dittatore d’Italia ha sottoscritto le leggi razziali nel 1938 e conosciamo bene le conseguenze dello sterminio. Conosciamo bene i campi di concentramento italiani Fossoli, Bolzano e Ferramonti dove morirono molti innocenti. Qualunque persona voglia attenuare le responsabilità del fascismo non ha argomenti. Un altro luogo comune è che lui era un buono e che i cattivi gerarchi e i nazisti gli hanno forzato la mano. Queste sono le falsificazioni degli anni 50 delle signore Panvini Vercelli riesumate dai falsi diari del duce.
Vediamo ora Mussolini come uomo e padre nel privato. Il giornalista Alfredo Pieroni dopo un elaborata inchiesta negli anni 60 ha scoperto che Ida Valser madre del figlio del duce, Benito Albino è stata perseguitata durante il fascismo, chiusa in un manicomio e fatta morire dopo atroci sofferenze. Il figlio del duce pure inizialmente riconosciuto non ricevette gli alimenti e la Valser dovette intentargli causa. Albino fu seguito, per modo di dire, dallo zio Arnaldo perché il padre si rifiutò sempre di vederlo. La mamma Ida fu sottratta al figlio con crudeltà. Al figlio fu cambiato il cognome Mussolini per non destare scandalo e poi rinchiuso in manicomio dove morì a 27 anni per una dose eccessiva di farmaci: un vero e proprio omicidio Stato. Mussolini capo del fascismo fu il mandante di omicidi efferati: del sacerdote Don Minzoni, delle bastonature a Piero Gobetti e Giovanni Amendola che cagionarono la morte degli stessi, della prigionia di migliaia di oppositori (Gramsci, Ernesto Rossi, Bauer, Terracini , Mila).
Mussolini mandò al confino gli scrittori Carlo Levi, Cesare Pavese e tantissimi intellettuali. Ma la cosa peggiore fu il tradimento come italiano. Durante la Prima Guerra Mondiale cambiò posizione sulla guerra e dalla neutralità passò all’interventismo per soldi. Così affermò secondo autorevoli fonti Gaetano Salvemini confermate da Ida Valser in via confidenziale a Luigi Albertini e ad Alfredo Fossati: un milione di vecchie lire pagati dai servizi segreti francesi.
Negli anni 30 il duce fece bastonare il direttore d’orchestra Arturo Toscanini costringendolo all’esilio. Altri esiliati illustri, Gaetano Salvemini, Filippo Turati, Trentin, Pertini. Carlo e Nello Rosselli in esilio in Francia furono trucidati per mandato di Mussolini da esponenti della destra francese Per non parlare del delitto di Giacomo Matteotti, rapito e ucciso per ordine del duce il quale un anno dopo in parlamento riconobbe il crimine. La magistratura di allora fu corrotta, le carte processuali distrutte con la complicità di un dirigente del ministero. Molti fecero carriera per lasciare impunito il delitto.
Dopo la Liberazione dal nazifascismo Sinibaldo Tino, tra i fondatori del Partito d’Azione, patrocinò come avvocato di parte civile il processo di revisione che appurò le responsabilità di Mussolini non perseguibile per la sua morte. Mussolini ha consentito la fucilazione del genero Ciano gettando nel dolore la figlia Edda e i nipoti. Dei lutti provocati da una guerra aggressiva contro l’Etiopia, la Spagna, la Grecia e le altre nazioni civili la sua responsabilità è pari a quella di Hitler. Degli omicidi privati sono stati citati solo personaggi noti, ma le vittime furono molte di più.
Quando la repubblica sociale crollò egli tentò di scappare con i soldi e le carte riservate dello Stato per trattare la resa con Winston Churchill. Egli si è portato dietro l’amante Claretta Petacci oltraggiando quello che era rimasto del suo onore di statista. Solo per pudore si rispetta il dolore dei familiari che non hanno colpa. Mussolini non era e non sarà mai difendibile. La storia patria lo condanna. Gli imbecilli e i nostalgici lo osannano.
Gli ineleggibili non possono fare campagna elettorale a queste condizioni minando le radici della nostra democrazia.