Il nuovo decreto Clini rappresenta un ulteriore colpo alle speranze di chi sostiene un ciclo naturale nella gestione dei rifiuti; il fulcro di questo piano è la messa a regime dell’impiantistica di trattamento e smaltimento dei rifiuti con particolare attenzione agli inceneritori, sia quelli attualmente in funzione e che sono tutti in previsione di ampliamento (parliamo di San Vittore, Colleferro, Malagrotta), sia quello di Albano per cui viene ribadita la volontà di andare avanti con il progetto.
Secondo Clini, infatti, Roma uscirà dall’emergenza spalmando e scaricando i propri rifiuti nella Regione mandando a pieno regime gli impianti esistenti e chiudendo nell’arco di poche settimane, grazie ai poteri conferiti col decreto stesso al supercommissario Sottile, le procedure autorizzative dei nuovi: bel risultato dopo due anni di rimpalli di responsabilità fra regione, provincia e comune di Roma!
Non entriamo nel merito di tutto il contenuto del decreto, ci limiteremo alla parte che ci riguarda più da vicino: impianto biogas a Maccarese e sito definitivo per la nuova discarica del post Malagrotta.
Ci rivolgiamo ai politici di Fiumicino: cosa avete fatto fino ad ora?
Nel caso di Pizzo del Prete vi ci è voluto un anno di nostre lotte per rimangiare la delibera n.111 del 2008 con cui il Sindaco apriva le porte di questo comune agli inceneritori (e anche per Pizzo del Prete la partita purtroppo non è chiusa!); nel caso del biogas a Maccarese, nonostante le dichiarazioni e i comunicati con cui vi siete rincorsi nelle ultime settimane, avete addirittura preferito stare fermi ed obbedire agli accordi trasversali che su questa questione sicuramente sono stati siglati fra PdL e PD ai vari livelli istituzionali, locali, provinciali, regionali.
Qui tutti, nessuno escluso, vi siete detti contrari a quest’impianto e noi, nello spirito di massima collaborazione e confronto costruttivo vi abbiamo fornito il massimo supporto possibile: ci avete chiesto e vi abbiamo fornito consigli ed indicazioni utili circa le osservazioni al progetto dell’ AMA da presentare in Conferenza dei Servizi, vi abbiamo messo a disposizione copia dei regolamenti di igiene pubblica di altri comuni che a tutela del loro territorio indicavano rigidamente le distanze minime di sicurezza degli impianti insalubri dalle abitazioni. Ci avete rassicurato, che rispetto al biogas a Maccarese, la Provincia di Roma avrebbe tutelato questo territorio di pregio, che il comune aveva espresso, nel corso della conferenza dei servizi del 18 dicembre scorso, un parere negativo. Bugie! Dall’ allegato 2 al decreto, quello che elenca gli impianti di compostaggio in attesa di autorizzazione, per l’impianto AMA di Maccarese, che ribadiamo non è un impianto di compostaggio ma un impianto a biogas con annessa centrale termoelettrica ossia impianto industriale insalubre di classe 1, viene citato solo il parere contrario del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali.
La Provincia di Roma, il nostro Comune hanno preferito tacere! Forse l’Amministrazione non ha capito che la digestione anaerobica che tratterà la “presunta” forsu di Roma (quando mai ci sarà) e tutta una serie di altri scarti, rifiuti, fanghi vari e scari di lavorazioni produrrà un biogas che verrà bruciato in loco da un gruppo di 6 motori a gas che, nelle vicinanze di Torrimpietra, Aranova, Maccarese, produrranno un aumento esponenziale dell’inquinamento dell’aria, già pesantemente compromesso dal traffico aereo, un inquinamento che probabilmente supererà, quantomeno per il biossido d’azoto, il limite di legge annuo pari a 40 Microgrammi, tutto questo a meno di 200 mt dalle prime case per giunta in zona in zona di Riserva naturale del Litorale.
Entro poche settimane Sottile, sostituendosi alla Regione, potrebbe rilasciare l’autorizzazione VIA (valutazione impatto ambientale) e licenziare positivamente il progetto AMA di viale dei Tre Denari, impianto che non ci stancheremo mai di ripetere sarà il più grande biogas alimentato a “monnezza” del centro sud, il terzo per dimensioni in Italia, un impianto che peggiorerà la già grave qualità dell’aria di Fiumicino e che vede il nostro Comune tra i trenta della Regione Lazio nei quali per almeno un inquinante si è superato il limite di legge o si è prossimi a superarlo.
Perché l’Amministrazione comunale di Fiumicino e quella provinciale, non hanno espresso alcun giudizio formale su questa situazione?
Avremo tempo per definire l’attribuzione delle responsabilità, peraltro già palesi, ma crediamo che i motivi che sono alla base della nostra contrarietà all’impianto e che sono sostanziati in 103 osservazioni, siano legittimi, validi e reali.
Chiediamo che l’Amministrazione, subito, provveda a formalizzare al Super Commissario Sottile la contrarietà della Città di Fiumicino a questo impianto, chiediamo che si provveda all’integrazione del regolamento di igiene e sanità inserendo la regolamentazione delle distanze minime tra impianti insalubri ed abitazioni, e che nel frattempo venga emessa un’ordinanza sindacale che compensi questo vuoto temporale, chiediamo inoltre di sapere se l’Amministrazione nello sciagurato caso che si intenda andare avanti con questo progetto insensato, abbia intenzione o meno di proporre ricorso al TAR.
Tre semplici domande che necessitano di un SI o di un NO. Il tempo del silenzio è finito.