Cala l’inverno anche sul centro Italia, il clima si fa rigido e le giornate corte. Escursioni e passeggiate fra il Cerite e la Bassa Tuscia per godere di questa stagione, senza temere il primo freddo.
Le chiome degli alberi si sono spogliate e il cielo di sera non ha più i classici colori autunnali: L’aria gelata entra nei polmoni a ogni fiato.
Questo periodo d’instabilità meteorologica, in cui anche la montagna più conosciuta risulta spesso pericolosa e riservata agli esperti, può essere l’occasione per riscoprire a piccoli passi i boschi dietro casa, le colline che si scorgono dalle finestre al mattino, rese ancora più affascinanti da questa stagione.
I Monti della Tolfa e la Bassa Tuscia si prestano, in questo periodo, a escursioni di breve e media lunghezza di grande soddisfazione. Alcune ore su questi sentieri poco battuti, nel freddo di dicembre, seguite da una serata davanti a un camino, possono essere un’esperienza non meno piacevole e gratificante di un’escursione su tracce più frequentate e segnalate.
Dalla Riserva Naturale di Monterano, al Parco di Marturanum e di Bracciano-Martignano, passando per la Valle di Treja, i domi riolitici della Tolfa e i rilievi vulcanici vicani, questo territorio regala all’escursionista una grande varietà di paesaggi, estremamente boscosi e faunisticamente interessanti.
Tutti gli itinerari qui descritti sono raggiungibili mediamente in un’ora di auto da Roma, o tramite la linea FS Roma-Viterbo e la linea di trasporto Cotral. Sebbene si tratti di itinerari generalmente semplici, che non richiedono particolare allenamento, è bene non sottovalutarli. I sentieri non sono sempre ben segnalati ed è facile perdere l’orientamento, anche a causa dell’assenza di veri e propri rilievi.
Prima di intraprendere l’escursione è bene inoltre informarsi sui periodi i cui è possibile incappare in battute di caccia.
La conformazione e la composizione del terreno, insieme all’alto tasso di umidità che caratterizza questa zona, rende poi necessario usare adeguati scarponi impermeabili e a caviglia alta, soprattutto in questo periodo.
Le Gole del Biedano
- Tempo di percorrenza: 3h30m
- Difficoltà: Media
- Tipo: Circolare
Altissimi valloni incastonati nel tufo, caratterizzati da ma vegetazione rigogliosa e suggestiva. Il sentiero “valloni” del parco Marturanum parte da Barbarano Romano e arriva a Blera, seguendo un percorso abbastanza pianeggiante, in una zona particolarmente umida. Vista la tipologia di percorso è necessario affrontarono solo con condizioni meteo che si mantengono stabili da qualche giorno.
Si accede alla porta principale di Barbarano e si attraversa il paese scendendo per delle scale sulla sinistra, in prossimità di una piazza.
Giunti alla base del paese si segue il sentiero valloni, che costeggia il fosso fino alla fine.
Si passa accanto ad alcune grotte e a vecchie costruzioni, fino ad arrivare a un ponte di pietra, che porta alla strada che sale sul nuovo e alto ponte che porta a Blera. Giunti in cima si gira a sinistra (in direzione opposta a Blera) e si va a prendere il sentiero che si snoda su quella che doveva essere la ferrovia Capranica-Civitavecchia (oggi un largo stradone sterrato). In pochi chilometri, seguendo la, si arriva al punto di partenza.
Fra la Farnesiana e le Rocce di Ripa Majala
- Tempo di Percorrenza: 2h
- Difficoltà: Facile
- Tipo: Rettilineo
Ripa Majala è una delle falesie di arrampicata sportiva più frequentate d’Italia, con più di 100 vie su trachite compatta e piacevole, ben chiodata e ricca di vie di ogni grado. Questo itinerario porta alla scoperta della falesia (attenzione: divieto di arrampicata dall’1 gennaio al 31 luglio) e della zona circostante. Per raggiungere le rocce di Ripa Majala si arriva in auto ad Allumiere (RM), lo si attraversa, proseguendo nella direzione del cimitero, subito dopo il quale si gira sulla destra, proseguendo per alcuni chilometri, fino a un bivio per “La Farnesiana”. Qui si parcheggia, per la visita alla Farnesiana, chiesa neogotica del 1591, nei pressi dell’antico borgo di Cencelle.
Si prosegue poi sulla strada che costeggia la chiesa sulla destra, giungendo a un incrocio con indicazione per la SS Aurelia, che non si segue, girando invece a sinistra, fino a giungere in prossimità di una grande quercia, in vista di evidenti rocce. Si sale fino alle rocce in vista, per circa 600m, tenendosi al limitare dei campi, fino ad arrivare sotto le rocce di Ripa Majala. Le vie qui presenti vanno dal grado 3a all’8b, tutte protette con spit e fix resinati e con catene di sosta con moschettone. Se non si è esperti è consigliato evitare di avventurarsi sulle rocce senza esperienza, contattando prima la più vicina sede CAI per corsi e gruppi organizzati.
Sentiero delle Pantanacce al Lago di Vico
- Tempo di Percorrenza: 0h30m
- Difficoltà: Molto Facile
- Tipo: Rettilineo
Il Lago di Vico è uno dei tre principali bacini idrici, di origine vulcanica, che popolano la carta della regione Lazio. Di dimensioni modeste, rispetto al Lago di Bolsena e di Bracciano, non è per questo meno interessante; circondato da una vasta area boscosa, e da rilievi anche interessanti (il Monte Venere e il Monte Fogliano superano i 900mslm e sono spesso innevati, nella stagione invernale), è il risultato dell’esplosione dell’antico cono vulcanico, che ha lasciato posto poi a una caldera, che ora ha lasciato posto a una piana fertile e a tratti paludosa.
L’itinerario parte dal parcheggio in località Cerretto, lungo la strada provinciale circumlacuale. Da qui, attraversata la sbarra, prosegue lungo il sentiero piuttosto evidente, che attraversa tutta la palude della Pantanacce, fino a una seconda sbarra e a un fontanile. L’ambiente caratteristico, dalla vegetazione tipicamente paludosa, è un luogo perfetto per il birdwatching. Il ritorno è per la stessa strada dell’andata.
Sentiero Monte Raschio a Oriolo Romano
- Tempo di Percorrenza: 3h30m
- Difficoltà: Medio
- Tipo: Circolare
Uno dei luoghi più affascinanti dell’intera zona. La faggeta si estende fra i comuni di Oriolo Romano, Bassano e Trevignano, presentando paesaggi che, in alcuni punti, ricordano molto gli scenari di film e clip sui lumberjack canadesi.
Inoltrandosi fra gli alberi, l’escursionista o il ciclista off-road, vengono sorpresi da una continua alternanza di luci e ombre, cupi antri boscosi e larghi sentieri a mezza-costa, con scorci fenomenali; il tutto in una faggeta ben più curata e valorizzata, rispetto ai polmoni verdi limitrofi.
La partenza del sentiero è la stessa della Ciclovia dei Boschi, nel primo tratto (nei pressi della Farmacia di Oriolo Romano – VT). Si seguono quindi le indicazioni per la Ciclovia, su pannelli in legno sempre ben evidenti, fino ad arrivare all’Area di Sosta della Cerretina. Da qui ci si inoltra nel bosco di querce, e poi di faggi, costeggiando inizialmente la strada, che dopo poco si abbandona. Si arriva ad un cancello, sulla destra, che si oltrepassa, giungendo in poco più di 1km in cima a Monte Raschio. Da qui si scende fino in paese lungo la normale strada, tornando al punto di partenza.