ARIETE
L’azione prevale in me sul pensiero; “appartengo” all’Elemento Fuoco. Chiariamo: non sono mica stupido; anzi, sono dotato di una notevole capacità di comprensione e però tendo ad essere precipitoso e, quindi, non approfondisco eccessivamente. Oltre a voler fare io, voglio far fare agli altri. Sì, perché il mio dinamismo è anche quello del trascinatore, del condottiero, di colui che sa suscitare l’entusiasmo altrui. Come dimenticare, del resto, che il mio mito è quello della ricerca e conquista del vello d’oro… Va da sé che amo i viaggi e le avventure (anche amorose). Mi governa Marte e non mi mancano le note di aggressività; e una certa propensione all’ira. Memorabili le mie sfuriate; ma durano solo lo spazio d’un mattino e non serbo rancore. La mia affettività prende, spesso e volentieri, le vie della passione, ma non all’insegna del romanticismo, quanto della vivace sessualità. La programmazione non fa per me; e mi abbandono all’impulso del momento.
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TORO
Eccomi qui, forte come un toro. Forza psichica, oltre che fisica: ho costanza, pazienza; e con santa pazienza, appunto, perseguo i miei fini, travolgendo gli ostacoli come un rullo compressore. Ma so anche fermarmi e riflettere a lungo (rumino) finché non trovo una soluzione. Certo – me lo dicono – la mia costanza può divenire testardaggine, testa dura. Be’, il mio è un segno fisso, difficilmente smuovibile. Segno di Terra, pure; e quindi attaccato, al concreto. Voli pindarici, astrazioni, fantasie scatenate? Non sono mie. Piacere, forse, più che bellezza; artigianato più che arte; sensualità più che sensibilità (Venere mi governa). Materialismo? Oddio, amo la “roba” mia; che deve essere solo mia. Possessività, non lo nego. E quanto alle persone, gelosia. Anche per i figli: sono “pezzi” di me. Mio mito, quello d’Europa rapita da Zeus in forma taurina. Va da sé, poi, che, pur paziente per natura, non manco di “imbufalirmi” quando mi si sventoli in faccia lo straccio rosso dell’insulto.
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GEMELLI
Sono “doppio”, non lo nego. Sono in due a vivere in me (mio mito è quello dei Dioscuri, Castore e Polluce). Il primo è estremamente mobile nei sentimenti e nell’umore, instabile nella continua e quasi angosciosa ricerca di nuove sensazioni ed emozioni, un “segnato” dall’effimero e dall’epidermico. Il secondo è un cerebrale, un po’ arido, freddo privo di partecipazione, calcolatore ed ironico fino al sarcasmo, adattabile e cinico. Dicono che io sia di brillante vivace intelligenza. Penso di sì: capisco al volo, anche se poi, quando c’è da faticare per approfondire, lascio perdere; ma spesso si ha l’impressione che io sappia tutto di tutto e di tutti. Mi destreggio bene sempre e comunque (mi governa Mercurio) e, arlecchinescamente, riesco a “servire” più di un “padrone” allo stesso tempo. Eterno adolescente, svolazzo per ogni dove (segno d’Aria, il mio); e chiacchiero, chiacchiero… Parole, parole, parole…; parolacce, a volte. Immaturo, dicono di me… Chissà?
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CANCRO
Segno d’Acqua, il mio. Quanto sono sensibile! Addirittura ipersensibile: reattivo ad ogni sollecitazione esterna o interna, così come la superficie d’acqua si increspa ad ogni soffiar di vento. E ombroso e suscettibile, mi dicono. Anche capriccioso, instabile (mia maestra è la Luna che nasce cresce e muore di continuo) e un po’ ingenuo. Un bambino? Per qualche verso sì: mai si spezzerà il cordone ombelicale che, in bene e in male mi lega alla figura materna. Va da sé che, per proteggermi, mi creo una corazza e mi rinchiudo in essa (come il granchio o gambero che mi simboleggia). Preso come sono, poi, dalla mi intensa vita interiore, sono distratto; ed anche pigro, lo riconosco: non mi va di “uscire” dal guscio; e mi abbandono alla proustiana ricerca del tempo perduto che solo nella memoria può rivivere. Memoria, passato, storia, tradizione: è roba mia. E sono curioso. Mio mito l’erculea fatica dell’idra di Lerna.
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LEONE
Sono Leone. Forza e coraggio! Non è un incitamento: sono mie doti. Forza fisica, forza d’animo, forza interiore. Capacità di affrontare difficoltà e pericoli e superarli senza sgomento. Coraggio, quindi. E tengo non poco alla mia buona fama, al mio onore, alla mia reputazione, alla considerazione altrui. Per questo, in fondo, qualunque cosa faccia, un po’ di pubblico non mi dispiace. Sono governato dal Sole e non manca chi, riferendosi a me, parla di egocentrismo, di egoismo, addirittura di ipèrtrofia dell’Io. Certo, spesso dico IO. E come lo dico, mi separo dagli “altri”. Io so’ io e voi nun sete … Mi sento superiore; sto super, sopra. Così dicono. Forse è vero: mio è l’orgoglio. Ma so anche essere generoso, magnanimo, splendido. E’ un fatto: sempre grande sono, nell’odio nell’amore. Mai piccino. Ovunque io vada, in un modo o nell’altro, la mia presenza si impone. Resto sempre un re. Sono un mito: e il mio mito e quello di Ercole e il leone di Nemea.
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VERGINE
Vergine. Già questo dice tutto. Vergine è, infatti, chi non si offre, non si concede. Estrema prudenza, ritrosia, parsimonia nell’aprirmi. Sono avaro di me. Stagionalmente: il solleone è passato; la terra (il mio segno è di Terra) ha già dato ed è esausta; le messi sono state raccolte e vanno pesate e immagazzinate in vista della brutta stagione (sono formica, non cicala). Saggiamente prevedo e conseguentemente provvedo. Maestro mi è Mercurio calcolatore, misuratore, discriminatore. Ed anche, in me: precisione, rigore, razionalità, scrupolo, analiticità (se in eccesso, vera pignoleria). Rientra, nel quadro, il mio essere choosy, che si esprime anche con riferimento ai “prodotti” del mio corpo, con conseguenti tendenze ( quasi manicali) verso una igiene spintissima. Epperò, evolvendomi, il mio scrupolo diventa profondo senso del dovere, quando non addirittura “servizio”, con forti note di oblatività.. Mio mito è quello di Kore, rapita da Ade
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BILANCIA
Socievole, ho voglia di piacere agli altri; e siccome sono piacevole ci riesco. Sovoir faire, tatto, delicatezza, diplomazia, mediazione: tutte doti che possiedo. Educato, raffinato, fine, chiacchierino, brillante, alla moda (mi governa Venere). Mio regno, il salotto. Però, dietro – lo confesso – nascondo un po’ di paura: timore delle critiche e del giudizio altrui; e terrore, quasi, di ciò che è “brutto” e volgare. Anche di pigrizia mi accusano: non agisco incisivamente, non assumo responsabilità… Ma, mi difendo: due i piatti della bilancia; come dire che vedo sempre le due facce della medaglia, tutti i pro e i contro; e allora, come prendere una decisione, come propendere totalmente per una o l’altra parte? Mi dicono anche freddino (segno d’Aria autunnale, il mio). Ma scusate, il pieno abbandono alla passione, all’emozione, non è forse antiestetico, poco dignitoso? E allora… E mi piace poco anche il mio mito: quello di Erigone, che finì appesa a un albero…
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SCORPIONE
Cupo, sprezzante, io? Spesso; e spesso scettico. Amo distruggere le certezze altrui in un gioco che è, a volte, rigorosa e dolorosa ricerca della verità ma, anche gusto sadico del demolire, del dissolvere, dell’abbattere. Distruzione è autodistruzione. Solve et coagula: un assioma dell’agire magico. Ed io privilegio il solve. Enigmatico, amo gli enigmi. Ansioso e timoroso, allo stesso tempo, della conoscenza, sono curioso del mistero, dell’al di là, del profondo, dell’affascinante Abisso (mi è maestro Plutone e segno d’Acqua pericolosa è il mio). Trasudo sesso contenuto. Ma il sesso – si sa – è strettamente legato alla morte. Eros e Thanatos vanno a braccetto. In ogni caso, grande – dicono – il mio magnetico sex appeal. E la mia aggressività non è certo plateale: non sono per la lupara, quanto per il veleno. E so aspettare a lungo per gustare del freddo piatto della vendetta. In cauda, venenum. Mio mito, quello di Orione, abbattuto proprio da uno scorpione
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SAGITTARIO
Mi governa Giove; e sono gioviale. E dunque, bonomia, ottimistica espansione verso l’esterno, amore per la vita, senso dell’amicizia. Mi è abbastanza facile perdonare con magnanimità i torti subiti. Ed ecco anche il piacere, la gioia delle grandi tavolate di allegri amici (sempre in agguato lo “strafocarsi” e l’ebbrezza alcolica), ecco il gusto della compagnia; Ecco, peraltro, anche il senso dell’avventura intesa in senso ampio e non abbracciante soltanto il campo amoroso; ecco l’amore per il viaggio e il “lontano”. Né mi manca lo slancio ideale, come indicato dalla sagitta scagliata verso l’orizzonte dal centauro (il cui mito mi permea). Del resto, segno di Fuoco, sono. Partecipo, inoltre, di alcune figure magistrali e venerabili, dignitose e nobili: il centauro Chitone, ad esempio. Come dire che, quando non mi abbandono ad eccessi ben posso assumere veste e funzione, se non di maestro, almeno di insegnante. Amore? Quante dee e mortali ha avuto Giove?
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CAPRICORNO
Capra-pesce, la mia raffigurazione; fin dalle origini. Capra che scala le montagne; e il procedere verso le vette può essere sì un’ascesa-ascesi, ma anche una scalata al successo. E così, da un lato, sobriamente vivo e aspiro alla solitudine (vera beatitudine). Si lascia accostare, la capra, da chi le offre del sale. Sale-sapienza = il mio tendere all’approfondimento. D’altro lato, però, non rifuggo dal potere che ha, in sé, la sua soddisfazione e il suo premio: comandare è meglio che f…ttere. Ambizione, la mia; e costanza; so aspettare e, tappa dopo tappa, raggiungere la meta. Attenzione, però. In me sonnecchia il capro, il lascivo caprone Sabba; se all’apparenza sono algido, dietro la facciata il fuoco brucia (anche se il mio è segno saturnino e di Terra); si può parlare, insomma, di ghiaccio bollente. Gioca, qui, il pesce che scivola in acque lussuriose. Certo, mi domino; Saturno è o non è il censorio psicoanalitico super-io? Richiamando il mito, la capra Amaltea; ed anche Pan.
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ACQUARIO
Dire Acquario è dire Libertà. Cioè? Be’, congenita insofferenza per ogni genere di legame, per ogni orario fisso, per ogni termine preciso. Non che io sia incapace di adeguarmi a quel minimo di regole necessarie all’ordinata convivenza civile. Solo che, se forzato entro abiti troppo stretti, mi trovo male; osservo volentieri solo le regole che mi sono dato da solo (anche in amore): non anarchia, ma autogoverno. Generoso, altruista, dotato di un forte afflato di fratellanza universale. Mi si descrive così. Ma non si deve dimenticare che, pur se d’Aria, sono un segno fisso e, in quanto tale, non poi così adattabile. Presento invece, spesso, coloriture di egocentrismo. Non manca chi mi vede freddo e disumano, solo perché presento caratteri di implacabile e fredda equità. Mi dominava, tradizionalmente, Saturno; poi hanno aggiunto Urano. Diciamo che da giovane seguivo il secondo, moderno e rivoluzionario; con l’età avanzata sono più attendo alle istanze saturnine.
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PESCI
Mio elemento l’Acqua. Mio pianeta, Nettuno-mare. E mi tuffo nel gran mare della psiche, da cui si possono riportare tesori. Ma ci si può anche perdere; si può annegare in acque profondissime, spesso tenebrose. Insomma, influenzatissimo dal mio mondo di sogni, tendo ad illudermi, a farmi ingannare, a scambiare per vero il “mi piacerebbe” (una mia fuga nell’immaginario?). Ancora, sentimenti ed emozioni, intensissimi, mi scuotono fin nelle più intime fibre, spossandomi. Ma ecco, anche, la dolcezza, la morbidissima espansività, la sensualità omnipervadente, l’ispirazione, la fantasia, il vero afflato mistico. Presenti in me, lungo la scia emozionale, anche sfumature di amore per il prossimo, di sentita comprensione per i guai altrui. Me, in pratica? Pochino. Subentra, qui. 1° mia pigrizia; indolenza, addirittura, unita ad una notevole mancanza di senso pratico e ad una buona dose di disordine. Afrodite ed Eros fuggitivi, si gettano in mare e mutano in pesci, il mio mito.
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