Freddo il (mensis) December. Si trema, però, non solo per il freddo. Per lo sbigottimento, anche. Il Sole va precipitando: avrà la forza di alzarsi ancora? Paura. “Per le campagne il dicembre corre a piè nudo sulle erbe, riempie le pozzanghere, bagna i muri e le case, penetra nelle cisterne e dice al contadino: – Va dentro e attendi-“ (Nicastro). Fuori, la camelia. Morte improvvisa vuol dire, sostengono i figli del Giappone. Bisogna dimenticarla; lei e il Sole sfiancato. E da qui la sgangherata allegria dei Saturnali, sotto la “luna delle bestie che si rintanano” dei Tlingit.

E arriva il momento in cui Sol sta. Angerona, dea silente, lo sostiene. E passa la crisi. E risale – tripudio! – il Sol Invictus d’Aureliano e Giuliano imperatori. Luminoso, il suo volto, nell’aria tersa rivela le fattezze dell’Unto, del Cristo di Dio. Rosseggiano, attorno, le stelle di Natale; né mancano le rose, quelle del nero elleboro, rimedio alla pazzia.

E parliamo ora, di un singolare personaggio

RUDOLF STEINER

Ogni tanto la stampa ci informa che i figli più piccoli di qualche VIP frequentano una scuola “steineriana” o “antroposofica”.   Un tipo di scuola ideata da Rudolf Steiner. Ed a Steiner va anche attribuita la medicina antroposofica, con tanto di medici e cliniche specializzate. E pure l’euritmia, un tipo di ginnastica che tende a realizzare una profonda armonia tra il corpo e l’anima. Tutte queste altro non sono che applicazioni dell’antroposofia. Si tratta di una dottrina fondata verso il 1914, appunto da Rudolf Steiner, dopo il suo distacco dalla Società teosofica; una dottrina che   considera l’universo come una   espressione divina in continua evoluzione che, nello stato attuale, è il risultato di una serie di precedenti esistenze le quali si sono trasformate muovendo verso una sempre maggiore perfezione. L’uomo è nella corrente di questa evoluzione e il suo compito consiste nel portarsi verso esperienze sempre più ampie e profonde, ognuna delle quali corregge gli errori precedenti secondo la legge del karma: ogni azione comporta conseguenze positive e negative a seconda che essa sia positiva o negativa; e i comportamenti positivi, ovviamente, favoriscono l’ascesa evolutiva. Scopo di questa evoluzione è il superamento di ogni ostacolo materiale e, quindi, la comprensione della realtà del tutto e il ritorno consapevole alla divinità. In questo compito possono aiutare le “tecniche” escogitate da Steiner.

Nato in Austria nel 1861, Rudolf Steiner mostrò fin da bambino un grande amore per la natura e rispetto per le sue leggi. E si rese presto conto di essere sensibile, oltre che alla realtà terrena, anche ad un mondo diverso, inaccessibile agli altri: poteva vedere i defunti, poteva percepire in qualche modo gli eventi futuri. Questo, peraltro, non lo fece sentire diverso ma, crescendo, andò maturando la convinzione che queste capacità fossero insite in ogni uomo, anche se “in sonno”, inespresse. E il fine della sua vita divenne appunto quello di individuare metodi che potessero favorire questo risveglio. Dotato di un fascino magnetico che era difficile non subire, Steiner, laureato in filosofia, predicava anche la pace e la fratellanza tra i popoli e, allo scoppio della prima guerra mondiale, non pochi steineriani si rifugiarono nella neutrale Svizzera. Qui, a Dornach, vicino a Basilea, Steiner fece edificare il Goetheanum, un edificio che traeva il nome da Goethe, di cui Steiner era grande ammiratore. E questo luogo divenne, ed è ancora, la casa-madre degli antroposofi di tutto il mondo.

Va sottolineato che, a quasi novant’anni dalla sua morte, avvenuta nel 1925, l’opera di Steiner appare anche profetica. Conscio di quelli che avrebbero potuto essere i problemi futuri, egli sostenne con forza la necessità di seguire quanto più possibile la natura sia nell’alimentazione, sia nei rimedi terapeutici. Può essere quindi considerato un precursore delle medicine “dolci” come pure dei metodi di coltivazione biodinamici. Le prime scuole steineriane, dove si tiene ben presente che i bambini, oltre ad un corpo, hanno un anima e uno spirito, sono sorte in Europa nei primi anni ‘50 ed ancora sono attive, come abbiamo ricordato, anche in Italia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *