Noi, i ragazzi del IV A del liceo Sandro Pertini di Ladispoli in via Caltagirone 1, siamo stanchi di nasconderci dietro l’IPSE DIXIT (“l’ha detto lui”) dei politici e di chi da anni non fa che toglierci.

Quando ci siamo iscritti a questa scuola, quattro anni fa, l’abbiamo fatto con gli occhi pieni di sogni e aspirazioni per qualcosa di nuovo e che ci sembrava bellissimo.
Ma ci è voluto poco per capire che i nostri sogni non sarebbero diventati realtà. Sono passati quattro anni e sono stati quattro anni in cui ci siamo sentiti dire sempre di no! Un no continuo ad ogni idea di miglioramento della struttura e di aumento delle attività.
“Non ci sono soldi” è la frase che ci perseguita da troppo ormai. Il nostro è un paese in cui la scuola viene lasciata all’angolo e tirata in ballo solo sotto campagna elettorale.
Anno dopo anno aumentano i problemi mai risolti e nessuno se ne preoccupa.
A chi importa se in inverno non possiamo utilizzare la palestra per il freddo perché priva di riscaldamento?
Ora per risparmiare vogliono spegnere i riscaldamenti a tutte le scuole!
A chi importa che la metà delle porte dei nostri bagni sono rotte o pericolose?
Quando qualcuno si farà male, se ne parlerà per un po’ sui giornali e forse si aggiusteranno …
A chi importa che quello che sarebbe dovuto essere il nostro campetto di calcio è inagibile?
E’ chiuso da troppo ormai. A chi importa se la nostra scuola aspetta da anni i 600.000 euro che le sono stati promessi?
Sono stati già spesi in altro e forse non li rivedremo più. Alla televisione ci dicono che dovremo accontentarci in futuro, ma non è quello che abbiamo sempre fatto?
Forse è ora di sperimentare qualcosa di nuovo! Forse è ora che i giovani italiani si riprendano l’Italia perché ci stanno cacciando e chi ci caccia è chi ha causato la crisi.
Nessuno è pronto a investire su di noi che saremo il futuro di questo paese.
Eppure se c’è una cosa che insegnano a scuola è che l’Italia ha avuto la sua fortuna in passato per la sua cultura, quella che ci invidiano all’estero e che noi continuiamo a trascurare troppo spesso..
La cultura, che potrebbe essere un nostro nuovo punto di forza per uscire dalla crisi, non ha più valore. Andiamo a scuola per poter fare meglio di quanto si è fatto in passato, per diventare persone con degli ideali e delle conoscenze che potrebbero se valorizzate cambiare le cose davvero e ci sentiamo dire che la meritocrazia è antidemocratica!
Basta!
Chiediamo di essere ascoltati davvero!
Non vogliamo più guardare i telefilm americani in televisione e restare a bocca aperta pensando a come potrebbe essere.
Basta attaccare la scuola!
La nostra scuola che dovrebbe essere motivo di prestigio e che è caduta nello squallore dei bagni senza carta igienica, dell’infermeria senza ghiaccio, delle domande di verifica scritte su striscioline di carta!
Noi probabilmente non vedremo mai una scuola migliore, ma possiamo provare a cambiarla per chi verrà dopo di noi perché leggiamo nei nuovi ragazzi di primo gli stessi occhi che avevamo noi.
Siamo i figli dell’Italia e l’Italia deve saperci ascoltare e valorizzare perché noi non vogliamo tradirla!
Speriamo che dopo questo articolo non saremo dimenticati da chi ha il potere di non farlo. Non ci rivolgiamo a Province o ministri.. oggi si conosce fin troppo bene come scaricare le proprie responsabilità sugli altri, ma ci rivolgiamo a tutti gli italiani perché chi non ne ha il potere di cambiare le cose ci aiuti almeno a dare voce ai nostri NO!

Di Golem

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