MILANO. Alberto Garutti espone la prima retrospettiva da sabato 17 novembre al 3 febbraio nel Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano. Sono presentate 30 opere dagli anni Settanta in poi, testimonianza della molteplicità di linguaggi usati da questo artista: dalla fotografia alla scultura, dalla scrittura all’installazione, dal disegno al suono, dalla pittura al video. Caratteristica comune delle opere di Garutti è comunque quella di innescare dialoghi a più livelli con il pubblico.
“La selezione accurata della produzione di un grande artista come Alberto Garutti – ha detto l’assessore milanese alla Cultura Stefano Boeri – realizza una proposta culturale di eccellenza nel panorama nel solo milanese, ma anche internazionale”. Garutti è interprete di un momento della ricerca artistica italiana, che a partire dalla fine degli anni Settanta in poi rielabora in forma autonoma la matrice concettuale della generazione precedente. Il suo lavoro testimonia anche un’attenzione crescente per la relazione tra la produzione di oggetti ed il loro inserirsi nello spazio sociale. Tra la produzione più nota dell’artista vi è il suo restauro della facciata del teatro di Peccioli, vicino a Pistoia, inserendovi una targa con la scritta: ‘Dedicato ai ragazzi ed alle ragazze che in questo piccolo teatro si innamorano’. ‘Ai nati oggi’ è invece dedicata un’altra iniziativa eseguita in diverse località, dove alcuni lampioni pubblici sono stati collegati con i reparti maternità degli ospedali del posto in modo che si accendessero ad ogni nascita di un bambino.

Di Golem

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