La Camera dei deputati durante l’esame della riforma forense ha approvato un emendamento che introduce la doppia sessione d’esame all’anno. Diverse le reazioni nel mondo dell’avvocatura, per il Cnf si deve andare avanti con l’esame del provvedimento e approvarlo al più presto, per l’Anf la modifica e’ in linea con il praticantato a 18 mesi.
Nonostante durante la stamattina la Camera avesse proceduto spedita nell’approvazione di articoli ed emendamenti all’Ac 3900, l’aula ha votato un emendamento che prevede la doppia sessione di esame, creando un problema di copertura finanziaria e costringendo ad interrompere i lavori. Inattesa per il Cnf la decisione di quei parlamentari che hanno approvato l’emendamento nonostante il parere contrario della commissione bilancio, del relatore e del governo, creando l’empasse.
Il Cnf tuttavia è certo che si sia trattato di un incidente di percorso e che, atteso l’accordo della quasi totalità dei gruppi parlamentari sul testo messo a punto con grande impegno da commissione giustizia e comitato dei nove, martedì si chiuderà l’iter della riforma.
Per l’Associazione nazionale forense l’emendamento e’ in linea con il praticantato a 18 mesi. “La riforma forense, nella sua stesura attuale, ribadiamo che necessita di forte correzioni – ha dichiarato il segretario generale di Anf Ester Perifano – In merito all’approvazione avvenuta oggi dell’emendamento del Radicale Marco Beltrandi alla riforma che consente di tenere due sessioni all’anno, invece dell’unica attualmente prevista, per l’esame di abilitazione alla professione di avvocato, il parere dell’ANF è che si tratti di un emendamento in realtà logico, poiché se il periodo di pratica è stato opportunamente diminuito a 18 mesi ( dagli originari 24), se non vi sono almeno due sessioni di esami all’anno si rischia comunque di dover aspettare due anni e più .
E’ una norma che semplicemente armonizza il tutto con le altre norme già vigenti.”