Oggi a Roma il mondo dell’avvocatura, organizzato dall’Oua ha manifestato contro la chiusura degli uffici giudiziari, la mediaconciliazione obbligatoria, il filtro in appello, l’aumento dei costi della giustizia e la rottamazione e la privatizzazione del processo civile. Maurizio de Tilla, presidente dell’Oua, ha portato al ministro della Giustizia Severino le proposte della piazza per una riforma della giustizia organica.
Maurizio de Tilla, il presidente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura-OUA, alla fine della lunga manifestazione, con molte migliaia di avvocati con una fascia tricolore al braccio e con una rappresentazione di un corteo funebre che raffigurava la “morte della Giustizia”, ha dichiarato: «Per la prima volta dal 2006 torniamo in corteo per le strade della capitale, in migliaia, 10mila, per chiedere che si rimetta al centro dell’agenda politica del Paese la crisi della giustizia. Basta con interventi spot, con leggi che limitano i diritti dei cittadini, aumentando i costi e riducendo le possibilità di accesso al servizio. Tra media-conciliazione obbligatoria, aumenti dei contributi unificati, filtri in appello e chiusura di circa 1000 uffici giudiziari, fare un processo è diventato una corsa ad ostacoli. Tutto ciò con un arretrato elefantiaco e una lunghezza dei procedimenti infinita. In questo contesto non mancano i continui tagli, il personale insufficiente, il perseverare negli sprechi, tra esternalizzazione dei servizi, braccialetti elettronici e un’orgia di imprese private che si occupano di intercettazioni….una situazione grave e che peggiora di giorno in giorno».
«É ora di interventi organici e seri – conclude de Tilla – servono più risorse economiche e più personale, ma anche una riorganizzazione degli uffici, un’implementazione del processo telematico e dell’innovazione tecnologica l’autogestione degli stanziamenti e del bilancio della giustizia, per una riforma della magistratura laica e dell’appello (senza inutili filtri e multe). Ma anche un’implementazione, senza costi e senza obbligatorietà, degli strumenti extragiudiziali. Fondamentale una proroga di due anni dell’entrata in vigore dei tagli irrazionali, incostituzionali e inutili di circa mille uffici giudiziari. Infine, serve una valorizzazione della professione di avvocato, con una legge adeguata e con un intervento urgente per la revisione dei parametri dei compensi decisi dal Ministero».